Perché si definisce ribelle
La politica, aveva raccontato in una lunga intervista rilasciata a Il Foglio durante l'estate 2022, la fa fin da quando era giovane. Ma mai in prima persona. «Io sono un'ansiosa: non mi piace apparire – aveva spiegato -. Ecco perché non mi sono mai candidata, nonostante faccia politica da quando sono ragazza». Da circa 20 anni lavora per la Regione Lazio come precaria. Si descrive come “la ribelle della famiglia”. Lo prova anche l'abbandono degli studi per andare a lavorare, salvo poi riprenderli in seguito. Del suo lavoro ha sempre difeso l'autonomia, di non esserci arrivata grazie alle parentele. E poi, come lei stessa si è descritta, è la più longeva dei precari del Lazio.