Gioco, alcol e droga: la lotta alle dipendenze fa centro al Cepid del Gemelli

Il polo di cura per chi è schiavo di comportamenti compulsivi o sostanze è nato dalla collaborazione tra il policlinico e la Fondazione Lottomatica

Lo psichiatra Gabriele Sani e, a destra, Riccardo Capecchi della Fondazione Lottomatica inaugurano il Cepid al Policlinico Gemelli
di Barbara Carbone
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Giovedì 13 Luglio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:50

Da una collaborazione tra il Policlinico Agostino Gemelli e la Fondazione Lottomatica è nato il Centro Psichiatrico Integrato di ricerca, prevenzione e cura delle Dipendenze (Cepid), un servizio a carattere multidisciplinare per combattere tutte le dipendenze, da quelle comportamentali a quelle da sostanze.

Un’innovativa struttura che, oggi, può vantare del recente acquisto di una strumentazione per la stimolazione magnetica transcranica profonda (TMS) che permetterà di integrare la psicoterapia (effettuata grazie alla collaborazione con la Psicologia Clinica diretta dalla professoressa Daniela Chieffo), gli interventi riabilitativi individuali e di gruppo e la farmacoterapia specifica con tecniche di neuromodulazione. «La realizzazione del Cepid è un traguardo importante – ha detto il presidente Fondazione Lottomatica Riccardo Capecchi - La salute rappresenta uno dei temi fondamentali su cui si concentrano le nostre attività. Una sfida che richiede massimo impegno, passione e senso di responsabilità verso la comunità».

GLI ADOLESCENTI

Il Cepid ha spiegato Gabriele Sani, Direttore della UOC di Psichiatria Clinica e d’Urgenza del Gemelli, si inserisce nella lunga tradizione assistenziale portata avanti dall’Unità nel campo delle dipendenze fin dagli anni ’80.

A spiegare cosa sia una dipendenza è il coordinatore del Centro, Marco Di Nicola. «C’è dipendenza quando una condotta, che sia l’uso di una sostanza o un comportamento problematico, induce fenomeni di neuro-adattamento quali tolleranza e astinenza, con reiterazione e incremento progressivi che conducono alla perdita di controllo e alla compromissione funzionale», ha detto l’esperto. I giovani sembrano essere più esposti al rischio dipendenze. Questo perché nel nostro cervello ci sono strutture coinvolte nella percezione del piacere e altre nel controllo inibitorio o razionale e, negli adolescenti, le strutture del piacere si sviluppano prima delle aree deputate al controllo. I ragazzi sono quindi costituzionalmente più curiosi, sperimentatori e avventati. Tali aspetti neurobiologici possono sommarsi a caratteristiche psicologiche e a tratti psicopatologici individuali e determinare un substrato di vulnerabilità che può favorire lo sviluppo di una qualunque forma di dipendenza. Tra le nuove ed emergenti dipendenze comportamentali c’è quella da lavoro o da esercizio fisico, lo shopping compulsivo e la sex addiction, ossia la dipendenza dal sesso. Figlia dell’era digitale non poteva mancare la “no mobile fobia” cioè la paura di rimanere senza cellulare. Ma in pole position resta purtroppo la dipendenza da alcol con oltre 830.000 maggiorenni che ne fanno un uso eccessivo e dannoso. Elevata anche la prevalenza dei consumatori a rischio che, nel nostro Paese supera gli 8,6 milioni a partire dagli 11 anni di età. Tra le sostanze illecite la cannabis figura come la più diffusa sia tra i giovani che tra gli adulti. Il consiglio degli psichiatri è di non sottovalutare il problema e chiedere aiuto a un esperto. 

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