Biotecnologie, ortopedia Italia all'avanguardia
per la rigenerazione ossea e dei tessuti

Biotecnologie, ortopedia Italia all'avanguardia per la rigenerazione ossea e dei tessuti
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Sabato 26 Ottobre 2013, 16:49 - Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 11:48
Dalla rigenerazione ossea a quella delle cartilagini: l'Italia è all'avanguardia nel settore delle biotecnologie applicate all'ortopedia, ma l'invito è quello di rivolgersi sempre a centri qualificati perchè l'utilizzo di tali biotecnologie, se non corretto, può rivelarsi rischioso. È il messaggio degli esperti riuniti a Genova per il 98esimo Congresso della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot).

L'Italia, sottolineano gli specialisti, è ai vertici europei e mondiali sull'uso delle biotecnologie applicate all'ortopedia, ma fattori come l'età avanzata, patologie metaboliche come il diabete, degenerazioni tissutali avanzate rappresentano ad oggi i limiti di applicazione di queste metodiche. «Le biotecnologie - spiega il presidente Siot Paolo Cherubino - includono un ampio numero di trattamenti: patologie di tipo acuto come la perdita di tessuto osseo o muscolare, lesioni cartilaginee, postumi di necrosi tissutali. La percentuale di successo, a seconda delle patologie da trattare, è inversamente proporzionale alla risposta biologica dell'ospite, ovvero del soggetto che riceverà le cure». Tali biotecnologie rientrano, sottolinea Cherubino, «nel più largo concetto di medicina rigenerativa e sono definite come un campo interdisciplinare di ricerca in cui i principi dell'ingegneria e delle scienze di base sono utilizzati al fine di sviluppare sostituti biologici in grado di riparare, rigenerare o migliorare la funzione di un tessuto».

In Italia, i centri di eccellenza, afferma la Siot, sono concentrati in poche città dove viene eseguita un'accurata valutazione dei risultati e monitoraggio dei pazienti. Da qui il consiglio degli ortopedici di rivolgersi alle strutture qualificate: «In strutture non idonee il rischio che si corre - affermano - è che l'utilizzo indiscriminato con indicazioni non corrette di queste metodiche si traduca in cattivi risultati, che possono ostacolare la progressione della ricerca ed in particolare sperperare le risorse economiche del Sistema Sanitario Nazionale».
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