Roma, svelato il mistero dello scheletro trovato sull'Appia Antica. «Era un parente di papa Bonifacio VIII»

La misteriosa sepoltura era stata scoperta sotto la chiesa di San Nicola. Ricostruita l'identità del 15enne vissuto nel 1280. Il 3 dicembre festa inaugurale del sito

Roma, svelato il mistero dello scheletro trovato sull'Appia Antica: «Era un parente di papa Bonifacio VIII»
di Laura Larcan
4 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Novembre 2023, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 16:31

Un giallo che si è consumato tra scavi e laboratori, indagini incrociate nella carte d'archivio e le fonti storiche. Antropologi e archeologi del parco archeologico dell'Appia Antica guidato da Simone Quilici. Ora, forse, una soluzione interpretativa per lo scheletro millenario di un giovane adulto maschio, non più che un quindicenne, scoperto all'inizio del mese di novembre a ridosso della chiesa di San Nicola, all’ombra del Mausoleo di Cecilia Metella, dove era in corso il cantiere per il rifacimento della pavimentazione per allestire il nuovo sistema di illuminazione.

All'improvviso, dalla terra, era spuntata la misteriosa sepoltura.

Chi era il defunto? E perché seppellirlo a ridosso di una chiesa prestigiosa voluta da papa Bonifacio VIII nel complesso fortificato del suo "Castrum Caetani" all'alba del Trecento? Come evidenziava l’archeologo responsabile dello scavo, Stefano Roascio, all'indomani della scoperta, si doveva trattare della tomba di un giovane adulto maschio, apparentemente di non più di una quindicina di anni, con un corredo molto particolare. Erano state ritrovate, infatti, due fibbie da cintura, di una tipologia a doppia fibbia attestata in pochi casi nel Centro Italia. Sono state proprio le fibbie ad offrire gli indizi chiave per risalire all'identità del giovane.

Roma, sorpresa sull'Appia Antica: riaffiora la tomba di un 15enne. «Forse vissuto nel XIII secolo»

CHI ERA IL RAGAZZO?

E' molto plausibile che il giovane sepolto fosse un "familiare" dello stesso papa Bonifacio VIII Caetani, tant'è che probabilmente, per volontà dello stesso pontefice, la chiesa di San Nicola sia stata costruita inglobando intenzionalmente la sepoltura nel rispetto della memoria del ragazzo vissuto tra il 1285 e il 1300. La ricerca è stata avvincente, degna di un romanzo. 

Racconta Stefano Roascio: «La cintura a doppia fibbia è una tipologia molto rara: per ora oltre a San Nicola è attestata nella chiesa di San Lorenzo di Signa (FI) ed Alghero, nella fase di dominazione pisana. Lo studio accurato della tipologia delle fibbie ha permesso di ascriverle ad una produzione molto importante di Pisa, di cui sono noti gli stampi, che appaiono perfettamente compatibili con gli oggetti ritrovati nello scavo. Questa produzione e’ finanziata anche dalla famiglia Gaetani di Pisa, una famiglia illustre che ha dato consoli e vescovi, dedita ai commerci e alla finanza. Proprio questi Gaetani di Pisa intrattengono rapporti con Benedetto Caetani, ancora prima che diventi papa Bonifacio VIII e addirittura ne finanziano l'ascesa, sia quando era cardinale, sia dopo, da papa, quando fondano una vera e propria banca, la Societas Benedicta per finanziare Bonifacio».

Archeologia,che affare: grazie al turismo vale 25 miliardi l'anno come un colosso industriale

LA SOLUZIONE DEL CASO

«E’ plausibile pensare che il morto appartenga a questa nobile famiglia pisana, i cui esponenti sono nominati “familiares” dal papa. È sicuro che i Gaetani di Pisa siano già a Roma negli ultimi 10/15 anni del Duecento, quindi prima della fondazione del Castrum Caetani e della chiesa di San Nicola. Prorio la chiesa sembra rispettare questa tomba e addirittura ingloba nella facciata i muri che racchiudono la tomba stessa. Questo permette di ipotizzare che la fondazione voluta da papa Bonifacio sull Appia Antica si situi in un luogo dove si erano già da diversi anni stanziati i Gaetani, suoi potenti sostenitori. E ciò spiega anche perché la chiesa del papa abbia rispettato e inglobato in facciata la tomba precedente».

Tutto questo sarà raccontato domenica 3 dicembre in occasione della "maratona" di iniziative organizzata dal parco archeologico dell'Appia Antica per la riapertura della Chiesa di San Nicola. Nel pomeriggio, prenderà il via un lungo calendario di appuntamenti, tra visite guidate, incontri, musica, tour multimediali nel complesso monumentale di Cecilia Metella in compagnia del personale del parco. Gran finale, al tramonto, con l'accensione del nuovo impianto di illuminazione della chiesa. E papa Bonifacio VIII Caetani ringrazia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA