E' riaffiorato all'improvviso, tassello dopo tassello, regalando un'inaspettata emozione al team di ricercatori del parco archeologico dell'Appia Antica, guidato da Simone Quilici. Steso sulla schiena, composto, con le ossa tutte in connessione, e due misteriose fibbie dall'insolita forma come corredo appoggiate sul corpo. Così è apparso lo scheletro di un giovane adulto maschio, non più che un quindicenne. Vissuto probabilmente tra il XIII e l'inizio del XIV secolo (anche se l'arco cronologico è ancora da definire). L'Appia Antica dunque svela la sua storia medievale, un capitolo inedito, poco conosciuto, ancora tutto da ricostruire. E' stato lo scavo a ridosso della chiesa di San Nicola, all’ombra del Mausoleo di Cecilia Metella, dove è in corso il cantiere per il rifacimento della pavimentazione per allestire il nuovo sistema di illuminazione, a svelare la sepoltura.
L'IDENTIKIT DEL RAGAZZO
Come spiega l'archeologo responsabile dello scavo, Stefano Roascio: «è di un giovane adulto maschio, apparentemente di non più di una quindicina di anni.
QUANDO E' VISSUTO?
«La tomba sembra essere connessa ad una struttura muraria preesistente alla chiesa consacrata da Bonifacio VIII Caetani nel 1302 - spiega Roascio - Tale struttura appare rasata ed utilizzata, forse intenzionalmente, come fondazione della facciata della chiesa. Sono in corso esami al C14 per stabilire la cronologia dell’inumazione e anche le analisi dettagliate delle malte delle varie strutture murarie. Il sospetto è che si tratti di una preesistenza all'impianto dei Caetani di Anagni che, probabilmente, videro e forse parzialmente inglobarono nell’edificazione della chiesa, che faceva parte del villaggio fortificato in costruzione da parte della potente famiglia dei Caetani». Per Roascio «lo studio è appena iniziato e non si esclude che possa portare a conoscere importanti elementi delle fasi medievali di questo importante insediamento».