Roma, occupazioni al Tuscolano: mille casi in via Calpurnio Fiamma e via Flavio Stilicone

In via Calpurnio Fiamma si sono “rifugiati” anche i Casamonica

Roma, occupazioni al Tuscolano: mille casi in via Calpurnio Fiamma e via Flavio Stilicone
di Alessia Marani
3 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Agosto 2023, 00:33

L’ultima occupante ha chiamato direttamente lei il 112 prima di Ferragosto per autodenunciarsi: «Ho appena occupato un appartamento al Tuscolano, sono con mia figlia di 13 anni». Eccola l’ultima frontiera dei professionisti delle occupazioni nella Capitale. Nel mirino non solo le case dell’Ater o i grandi edifici pubblici - su cui il Viminale ha imposto la tolleranza zero - ma quelle degli Enti, appartamenti che rimangono vuoti per il venire meno degli inquilini, la maggior parte anziani assegnatari passati a miglior vita. Dalla notte alla mattina sui citofoni e campanelli spuntano nuovi nomi e cognomi. In pole position gruppi latinos, specie provenienti dal Perù e dall’Ecaudor, ma ora ecco anche i georgiani sempre più presenti nella Capitale. Il sospetto è che sborsino dai 4 ai 10mila euro per mettere in moto l’organizzazione che provvede a mandare il “fabbro” per aprire le porte dopo avere appreso la “dritta” giusta da qualche “talpa” tra i residenti. «Mandano avanti le donne, incinte o con figli minori, sperano di potere rimanere pagando una indennità di occupazione», spiega un investigatore di lungo corso. «Noi attiviamo la procedura per il sequestro preventivo dell’immobile, poi spetta alla Procura coi tempi della giustizia attivarsi». Tempi lunghi, a volte biblici. Per chi occupa viene attivata anche la sala operativa sociale del Campidoglio che propone loro una sistemazione alternativa, puntualmente snobbata: meglio occupare confidando di rimanere inquilini abusivi, ma pur sempre inquilini, che finire nei residence o in case famiglia. A chi occupa alcuni enti chiedono una indennità di occupazione che può arrivare a 6-700 euro mensili. Una sorta di affitto “vero”. Per chi non paga viene accelerata la procedura di sfratto.

Roma, 4 donne rom (e altrettanti bambini) occupano l'ex caserma dei carabinieri: sgomberate e denunciate


I blitz


Il record delle occupazioni spetta ai “blocchi” di via Calpurnio Fiamma e dintorni, palazzoni di otto piani, un dedalo di scale e accessi pedonali, patrimonio dell’Inps in parte già riscattato e in parte in via di dismissione. Oltre un migliaio di alloggi su cui sono puntati gli occhi del racket delle occupazioni. Dall’inizio dell’anno gli interventi, solo della polizia, su auto-denuncia o segnalazione dei residenti sono stati una quindicina, con un’impennata a inizio estate. Più di due al mese. Almeno dieci quelli verbalizzati dai carabinieri. Gli ultimi due proprio alla vigilia del Ferragosto, in un piano terra della vicina via Stilicone e un primo piano di via Eudo Giuglioli di proprietà di un istituto bancario occupato da una georgiana di 30 anni. «Vivere qui sta diventando un incubo - spiega Maria, una residente - ci sono continuamente volti nuovi, alcuni davvero poco raccomandabili. C’è chi incrociamo ubriaco per le scale già dal mattino, molte sono le donne coi bambini che vengono mandati avanti, abbiamo paura». In alcuni degli alloggi, nel frattempo, sono finiti anche pezzi dei Casamonica, transfughi delle villette abusive abbattute dalle ruspe del Comune al Quadraro
Ma l’incubo si estende anche ai privati: «Stiamo ristrutturando la nostra casa acquistata in via Flavio Stilicone - racconta una coppia di neosposi - proprio l’altra mattina la portiera ci ha detto di stare attenti e mettere l’allarme perché era stata adocchiata dai “quelli che vogliono occupare”». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA