B&b e case vacanza a Roma, dai lucchetti ai social: tutti i trucchi degli abusivi

Così vengono aggirate le regole: grazie ai portachiavi in strada protetto l’anonimato

B&b e case vacanza a Roma, dai lucchetti ai social: i trucchi degli abusivi
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 3 Novembre 2023, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 09:05

C'è chi l'abusivo lo fa senza mettere piede nella struttura extralberghiera che gestisce. Gli basta promuovere l'attività su internet, principalmente sui canali social e non tanto sui siti specializzati, dare il numero di una carta prepagata dove ricevere i pagamenti e lasciare le chiavi dell'appartamento dentro la cassetta della posta del condominio o dentro i cosiddetti "lucchetti" che vengono attaccati anche ai lampioni e che contengono i codici per aprire le porte laddove il sistema sia elettronico. Niente di più facile: sono questi i principiali trucchi che usano gli irregolari delle strutture extralberghiere per aumentare il loro giro di affari. Non controllano i clienti, garantiscono l'anonimato, incassano senza pagare tasse o contributi. Sottotraccia da anni, difficile da debellare per quanto l'amministrazione comunale si sforzi di trovare soluzioni. E pure di fronte a risultati ottenuti - a partire dalla regolarizzazione nell'ultimo anno di oltre 2 mila b&b - si ha quasi sempre l'impressione di essere fermi lì, a svuotare il mare con un secchio.

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Che l'abusivismo sia una delle piaghe della Capitale è storia tristemente nota. Che una delle sue forme più "alte" sia data dalle strutture ricettive extralberghiere non regolari è una certezza quasi granitica che pesa sul Bilancio di Roma Capitale per oltre 60 milioni in tassa di soggiorno non incassati.

Con una preoccupazione oggi nuova che va ad aggiungersi a un generale sconforto e che riguarda la pubblica sicurezza in un momento in cui è divampata una nuova guerra in Medio Oriente. L'assessore al Turismo e ai Grandi eventi Alessandro Onorato lo mette a fuoco con una provocazione: «Un eventuale terrorista dove andrebbe a soggiornare, nelle strutture regolari che comunicano i nomi dei clienti alla Questura o in quelle che lasciano in strada lucchetti con all'interno le chiavi senza preoccuparsi di verificare chi soggiorna davvero in quell'appartamento che non ha nessun codice autorizzativo?».

I NUMERI

Dal Centro, dove per ovvie ragioni il fenomeno è maggiormente radicato, alle aree più esterne dove le stime diventano più difficili e, paradossalmente, sono inutili i controlli. I numeri sono questi: nel Comune di Roma 22.828 sono le strutture extralberghiere autorizzate, denunciate cioè al Campidoglio che ha assegnato loro un codice autorizzativo. Poi ci sono le stime sugli abusivi, date dal confronto dei regolari con gli annunci presenti on line. «Un delta stimato - prosegue Onorato - di oltre 12 mila strutture». Di cui il 50%, gioco forza, si concentra nel I Municipio. A cascata, ecco che le zone con maggiori abusivi sono quelle di "cintura" del centro storico: il II Municipio, ma anche il IV e poi ancora il XV Municipio.

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I CONTROLLI

«Nell'ultimo anno - fa di conto Onorato - abbiamo dato seguito a 4.400 controlli solo nel settore extralberghiero, molto di più di quanto fatto negli ultimi dieci anni ma le sanzioni sono state poco meno di 300. Come mai? Perché in fase di controllo di un host, ovvero di un appartamento o di una casa vacanze abusiva e irregolare, il proprietario non c'è mai, lavorando ormai da remoto con le porte degli appartamenti che si aprono con codici o chiavi prese in lucchetti disseminati nella città. Diventa difficile contestare nell'immediatezza l'abuso, per questo chiediamo da tempo al governo di obbligare i portali online specializzati a pubblicare soltanto gli annunci delle strutture riconosciute dalle amministrazioni». Riuscire a notificare l'irregolarità significherebbe per l'amministrazione pretendere dal condominio le informazioni sul proprietario di quell'appartamento, procedere con le verifiche e assicurarsi che sia lui l'irregolare e non che magari, avendo affittato il locale a un inquilino, quest'ultimo eserciti lì dentro abusivamente. Naturalmente è un controllo che si può fare ma che a fronte di una stima di oltre 12 mila strutture irregolari, diventa difficile da realizzare.
 

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