Roma, «la serial killer dei gatti è tornata». Sit-in vicino alla casa degli orrori a Re di Roma

La donna vista passeggiare con sacchi sospetti. Residenti e animalisti: "Il Comune intervenga"

Roma, «la serial killer dei gatti è tornata». Oggi sit-in vicino alla casa degli orrori a Re di Roma
di Raffaella Troili
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Sabato 8 Aprile 2023, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 08:44

«È tornata». E per «fermare la serial killer dei gatti» e «chiedere l’intervento delle istituzioni» si è svolta nei pressi di piazza Re di Roma una manifestazione di protesta. L’adunata è scattata dopo che la donna, residente in via Lavinio, è stata vista di nuovo aggirarsi con i gatti dentro i sacchi. I vicini e chi la monitora nel quartiere sono tornati a lanciare l’allarme: «Ha ricominciato, semmai avesse smesso, a cercare di reperire mici». All’appello ha risposto il leader animalista Enrico Rizzi, che da tempo si occupa del caso. «La manifestazione - spiega - doveva essere sotto casa della donna ma ci è stata negata l’autorizzazione che è stata data invece su Piazza Re di Roma. Ma noi non resteremo così lontani, abbiamo proposto al questore un’alternativa: via Ardea (che fa angolo con via Lavinio)».

 

Si annuncia una situazione movimentata, considerato il tam tam sui social e le proteste dei residenti della zona Appio-San Giovanni che hanno notato le subdole iniziative della donna (si offre per adottare gatti, in passato ha provato a proporsi come baby sitter/badante ma è stata subito riconosciuta...).

A peggiorare la situazione, le testimonianze dei residenti di Genazzano dove la “killer dei gatti” ha un’altra abitazione, che hanno fatto racconti agghiaccianti su come la donna anche lì “collezioni” gatti per farli di fatto morire poi di stenti, o spingerli a buttarsi di sotto come accadde anche a Roma.

Serial killer di gatti condannato a 5 anni di carcere: tra il 2018 e il 2019 ne ha uccisi nove

L’ALLARME «È un pericolo per tutti, pretendiamo un intervento deciso del Comune, dobbiamo evitare che continui a uccidere animali, l’ordinanza della Raggi non è stata fatta rispettare», dicono i residenti che oggi saranno in strada, ricordando che il maltrattamento di animali è un reato ancor più se reiterato. Va ricordato che nella casa dell’accumulatrice seriale di animali e ciarpame in un blitz del 2017 vennero trovati gatti morti, alcuni mummificati, scheletriti, agonizzanti tra blatte, rifiuti accatastati, cibo avariato. Molti avevano notato alle finestre quei musetti, erano mici disperati, alcuni si lanciavano di sotto. Nella casa degli orrori di colei che si definisce una “lovers cat” ci sono stati negli anni altri blitz, un gattino poi chiamato Libero venne salvato in tempo dagli stenti tra cumuli di rifiuti e sevizie. Il pm Antonio Clemente, in passato ha autorizzato tre perquisizioni salva-gatti, e dopo aver chiuso le indagini contestò all’indagata il maltrattamento di animali (reato che prevede pene dai tre ai diciotto mesi di carcere, che possono raddoppiare, quando ne deriva la morte).

Per sgomberare l’abitazione e sequestrare i poveri animali arrivarono in via Lavinio tre camion dell’Ama. Era il dicembre 2017, quando gli agenti della Municipale sgomberarono definitivamente l’abitazione. E nel 2021, l’ex sindaca, Virginia Raggi, dopo le tante proteste e denunce di cittadini e animalisti preoccupati per le sorti di quegli animali rinchiusi in via Lavinio, aveva persino firmato una specifica ordinanza che vietava alla “gattara killer” di detenere dei gatti. A controllare il rispetto dell’ordinanza dovevano essere gli agenti della polizia municipale e i servizi sociali del Municipio VII. Ma chi non ha mai smesso di controllare le mosse della sedicente psicologa sono stati solo e sempre residenti, animalisti, il coordinamento gatti via Lavinio, sempre loro ad avvertire: «È tornata».

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