Tenta la rapina armato di un’ascia al bar notturno ma non calcola la pronta reazione di un giovane cliente e dell’addetto alla sicurezza che non solo lo immobilizzano ma poi, nella colluttazione, lo riempiono di botte e lo feriscono anche con un coltello. È andato decisamente male il colpo che aveva studiato un 28enne di Palombara Sabina, già noto ai carabinieri per altre simili scorribande, che all’1.30 dell’altra notte si è presentato con il volto travisato al bancone del “Monte Carlo Caffè” di via Tiburtina 1496 pretendendo l’incasso, i gratta e vinci e anche le sigarette che, però in quel momento non c’erano.
IL PANICO
Davanti a lui, terrorizzata, c’era una giovane commessa che alla vista dell’ascia che il 28enne brandiva davanti al suo volto stringendola forte in pugno, quasi non sveniva.
LE IMMAGINI
Le telecamere dell’impianto di videosorveglianza interno hanno ripreso tutta la sequenza dell’azione. Il 28enne viene praticamente spinto contro i frigoriferi, qui perde l’equilibrio, ma cerca strenuamente di difendersi e reagisce sferrando calci e pugni. Fino a quando, all’improvviso, spunta fuori un coltellino. È il 19enne a estrarlo da una tasca per poi colpire il rapinatore con più fendenti. Nel caos il rapinatore perde anche la refurtiva, prova a tenere in mano l’ascia, un attrezzo da cantiere.
Nel frattempo dal bar è partito l’allarme al 112, diverse le segnalazioni arrivate. In pochi istanti le pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Tivoli sono piombate sul posto arrestando il rapinatore che, ferito a una gamba, è stato accompagnato in ospedale per le cure del caso. I militari hanno anche provveduto a restituite il bottino alla banchista nel frattempo tranquillizzata. Il diciannovenne risiede in Italia da molti anni, è incensurato e lavora nell’ambito della ristorazione nel centro della Capitale e spesso, terminando il turno tardi, si ferma per un caffè al Monte Carlo. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti. Avendo utilizzato il coltello, è stato denunciato a piede libero per lesioni. Spetterà al giudice stabilire se l’uso dell’arma sia stato proporzionato all’esigenza della difesa. Una volta uscito dall’ospedale, per il rapinatore è arrivata la convalida dell’arresto dal Tribunale. Per lui si sono spalancate le porte del carcere.