Picchiato dopo lo scippo di un'anziana al Quarticciolo a Roma, condannato a due anni: il 36enne si era reso irreperibile

L'indiano Arshdeep Singh era stato pestato in strada dalla folla, il video era diventato virale

Picchiato dopo lo scippo di un'anziana al Quarticcolo, condannato a due anni: il 36enne si ero reso irreperibile
di Giulio Pinco Caracciolo
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Giovedì 2 Novembre 2023, 22:42 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 14:20

«Mi chiedo come mai quel giorno dopo il ricovero in ospedale l’abbiano dimesso e lasciato andare via», dice in aula l’avvocato Simona Rampiconi, che difende Arshdeep Singh, di fatto irreperibile. L’8 settembre, al quartiere Quarticciolo, il 36enne indiano si era avventato contro un’anziana di 90 anni per rubarle la borsa. L’aveva trascinata lungo il marciapiede, probabilmente a caccia di soldi per comprare qualche dose di crack. Una scena immediatamente notata dai passanti, che hanno subito accerchiato l’indiano e l’hanno brutalmente picchiato. Qualcuno intanto riprendeva la scena che è subito diventata virale sui social: nel video si vede un gruppo di otto persone, tra cui due donne, che lo aggrediscono con calci e pugni. Sono stati i carabinieri ad arrestarlo dopo averlo salvato. Ieri a Piazzale Clodio è arrivata la sentenza per Singh: ha patteggiato due anni e otto mesi di carcere oltre al pagamento di una multa di 412 euro per rapina aggravata. Lui, durante la convalida, in aula, si era mostrato mortificato per quello che aveva fatto, chiedendo scusa alla signora e specificando di aver avuto l’intenzione di farle del male. Poi però, quando è uscito dall’ospedale, è scomparso. Ma in questa vicenda «le vittime sono due perché picchiarlo in quel modo è stato davvero incivile - si sfoga ora Rampiconi - abbiamo deciso di patteggiare per la rapina, data anche l’aggravante dovuta all’età avanzata della vittima, ma andremo comunque avanti con il procedimento contro le persone che hanno preso parte al pestaggio brutale di Arshdeep. Vicenda che attualmente è in fase di indagini preliminari dopo l’acquisizione da parte degli inquirenti del video.

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IL VIDEO Nelle immagini diffuse sui social si vede un ragazzo vestito di rosa che scende dal maxi scooter, lo sbatte per terra e si avventa con altri cinque contro lo scippatore al quale intima di inginocchiarsi e di chiedere scusa dopo averlo pestato.

L’indiano è andato a rubare nel posto sbagliato, questo il messaggio che il gruppo vuole fargli capire bene: al Quarticciolo, rione fra Prenestino e Torpignattara, si applica la legge del taglione. «Non si sono limitati a difendere la signora molto anziana e a chiamare le forze dell’ordine per farlo arrestare - dice l’avvocato Rampiconi fuori dall’aula - È un assuntore di crack e senza fissa dimora. Quel giorno l’hanno ricoverato in ospedale con il setto nasale deviato e il chirurgo gli aveva detto che avrebbe dovuto subire un’operazione. Mi chiedo perché l’abbiano dimesso e lasciato andare via».

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IL PROFILO Singh è stato sottratto al pestaggio e arrestato, ma è stato subito chiaro che era un senzatetto. Probabilmente in Italia da pochi mesi, senza precedenti, non aveva nemmeno un cellulare o qualsiasi tipo di documento. Nella prima udienza, il giudice aveva convalidato l’arresto disponendo il divieto di dimora nel comune di Roma in attesa del processo di ieri mattina. Ma lui è scomparso. «Ora è schedato con foto segnaletica e impronte digitali e non può lasciare il Paese, ma non sappiamo più dove sia» dice il legale. Ammesso che si chiami davvero così perché anche di questo non c’è nessuna certezza. Arshdeep Singh è il nome che lo stesso imputato ha fornito al momento dell’arresto, ma è omonimo di un campione di cricket indiano molto famoso che gioca in nazionale e «viene proprio da chiedersi se anche il nome fornito sia finto, ce lo siamo domandati effettivamente un tutti», ha concluso Rampiconi. Sta di fatto che nonostante tutte le incongruenze il processo contro il gruppo che ha pestato il borseggiatore indiano farà comunque il suo corso anche perché lo stesso Singh aveva espresso la volontà di procedere con la denuncia. Un branco di giustizieri, tra cui un esperto di Mma, che sono già noti ai carabinieri e che dovranno affrontare un processo per lesioni.

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