In "Nero su Bianco" i 99 Posse cantano i morti che hanno fatto nascere Black Lives Matter

99 Posse
di Fabrizio Zampa
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Mercoledì 2 Giugno 2021, 19:20 - Ultimo aggiornamento: 20:16

I 99 Posse, la band nata trent’anni fa a Napoli  e oggi formata dal vocalist '0 Zulù (Luca Persico), da Marco Messina (campionatore e Dub Master), da JRM (Massimo Jovine, al basso) e dal tastierista Sacha Ricci non perde tempo, spiega molto bene le situazioni che affronta e offre al pubblico tutti i dettagli necessarii a capire i contenuti dei suoi brani.  Stavolta i quattro musicisti , con la partecipazione della vocalist  Simona Boo e del chitarrista Giuseppe Spinelli, propongono un pezzo di denuncia per le tante vittime degli abusi di potere della polizia americana: è un singolo intitolato Nero su Bianco, uscito pochi giorni fa e già amato da una foltissima platea.

«Non siamo qui solo per George Floyd – dichiara la band. - George è morto un anno fa, lo hanno ucciso, ma dopo di lui ne hanno uccisi altri 33, e solo fino al 12 aprile scorso. Siamo qui perché vogliamo che ricordate e diciate i loro nomi: sono Matthew "Zadok" Williams,  Daunte Wright,  James Lionel Johnson, Dominique Williams, Marvin Scott Iii, Jenoah Donald,  Patrick Warren, Xzavier Hill,  Robert Howard, Vincent Belmonte, Bennie Edwards, Casey Goodson Jr.,  Aiden Ellison, Quawan Charles, Kevin Peterson Jr., Walter Wallace Jr., Jonathan Price,  Kurt Reinhold, Dijon Kizzee, Damian Daniels, Anthony Mcclain, Julian Lewis, Maurice Abisdid-Wagner,  Rayshard Brooks, Priscilla Slater, Robert Forbes, Kamal Flowers, Jamel Floyd, David Mcatee, James Scurlock, Calvin Horton Jr., Tony Mcdade, Dion Johnson, George Floyd.”

I 99 Posse sono precisi, se volete controllare vi diciamo subito che i nomi delle vittime sono esatti, il brano (che potete ascoltare su Spotify  e molte altre piattaforme, e del quale potete gustare un video sul loro sito www.novenove.it, su  www.lacasadelrap.com e su altri link: li trovate su Google)  è tosto e in perfetta linea con le altre produzioni del gruppo. «Siamo qui - dicono i quattro - perché non abbiamo idea ma riusciamo ad intuire. Conosciamo bene il fascismo, in quanto partigiani. Conosciamo bene il classismo, in quanto bianchi non privilegiati. Conosciamo bene anche il razzismo, in quanto meridionali. Conosciamo benissimo gli abusi di potere, in quanto soggetti bianchi devianti, eppure non abbiamo idea. Abbiamo solo nausea e conati di vomito per quello che continua a succedere.

E non respiriamo più».

Nero su Bianco è il secondo inedito della band, dopo Comanda la gang, brano con cui lo scorso aprile i 99 Posse hanno annunciato la pubblicazione di nuova musica nel corso del 2021. A trent’anni dalla loro fondazione, infatti, il gruppo accoglie questo importante anniversario «come una rinascita, pubblicando via via nuovi capitoli che si aggiungeranno alla nostra carriera lunga tre decadi, con album pluripremiati come “Curre curre guagliò”, “Cerco tiempo” e “Corto circuito” che hanno segnato la storia di un genere, e migliaia di concerti che hanno cambiato il modo di fare e vivere la musica in Italia e non solo».

Qui di seguito trovate il testo della canzone al completo, potete saltarlo e andare avanti, però potete anche tenervelo davanti ascoltando il brano per seguirlo parola dopo parola. E’ lungo e lo precede un'introduzione in inglese, ma eccolo:


Le vite dei neri contano
I morti che si ricordano
E tutti che si inginocchiano
Perché non succeda mai più, poi
Le vite dei neri si scontano
Le pene che non si contano
Ginocchia che si rialzano
E il prossimo forse sei tu
Che ti credevi di essere bianco
Fino a che non ne hai visto uno vero
Fino a che non hai chiesto un lavoro
E ti è stato chiaro che il nero sei tu
Tante le tonalità del bianco
Quante le storie di vita quaggiù
Dove il bianco diventa grigio
O al massimo blu, non respiro più
E il prossimo forse sei tu
Che ti credevi di essere bianco
Fino a che non li hai visti in branco
E allora hai notato le sfumature
Tante le tonalità del nero
Quante le storie di vita quaggiù
Dove tutto diventa grigio
E finisce blu, non respiro più
Le vite dei neri contano
I morti che si ricordano
E tutti che si inginocchiano
Perché non succeda mai più, poi
Le vite dei neri si scontano
Le pene che non si contano
Ginocchia che si rialzano
E ricomincia lo show
Scrivo nero
Nero su bianco, nero
Vedo nero, nero
É tutto nero
Ti scrivo nero
Nero su bianco, nero
É vero, é tutto vero
Nero, nero, nero
Scrivo nero
Nero su bianco, nero
Vedo nero, nero
É tutto nero
Ti scrivo nero
Nero su bianco, nero
É vero, é tutto vero
Nero, nero, nero
Io non respiro, sai l'aveva detto pure Cucchi
Aldrovandi, Mastrogiovanni, Uva e Bianzino, tutti
Non respiro, i morti a mare in mezzo ai flutti
Stessa fine, tutto uguale, stesso rituale, tutti
Tu che twitti e ti diverti a fare il bulletto con gli amichetti
Che te ne importa se quelli ammazzano Willi Monteiro Duarte
Tu di sciacalli ne tieni le scorte, non me ne fotte
Sono di parte per dio, non respiro neanch'io
E non tengo nient'altro da dirti
Non respiro, nemmeno ti vedo, non muovo, non fletto, non piego
Almeno non sento nemmeno l'odore di tutta la merda che leggo
Non respiro perché non c'è tempo, non respiro perché non ti reggo
Non respiro, non voglio parlare mi manca l'ossigeno
Le vite dei neri contano
I morti che si ricordano
E tutti che si inginocchiano
Perché non succeda mai più, poi
Le vite dei neri si scontano
Le pene che non si contano
Ginocchia che si rialzano
E ricomincia lo show
Scrivo nero
Nero su bianco, nero
Vedo nero, nero
É tutto nero
Ti scrivo nero
Nero su bianco, nero
É vero, é tutto vero
Nero, nero, nero
Scrivo nero
Nero su bianco, nero
Vedo nero, nero
É tutto nero
Ti scrivo nero
Nero su bianco, nero
É vero, é tutto vero
Nero, nero, nero

Una conclusione? Beh, la musica non ha mai cambiato il mondo, però ha sempre avuto il piccolo potere di sottolineare e rendere più visibili e quindi più criticabili certi fatti, certe idee, certi comportamenti. Una canzone è a volte solo piacevole, e a volte è un campanello d’allarme che ha una sua energia e che aiuta a capire meglio quello che accade nel mondo che ci circonda, anche se per la verità non succede molto spesso. Ma qualche volta succede, e il fatto che qualcuno l’abbia scritta e incisa è importante e conta molto  più del suo successo o della sua diffusione, così com’è accaduto con una miriade di brani: se sono ancora vivi nella memoria collettiva, dal tradizionale Bella Ciao a Blowin' in the Wind di Bob Dylan o a Viva l'Italia di Francesco De Gregori, vorrà pure dire qualcosa. E’ questa la ragione che ci ha spinto a raccontarvi di Nero su Bianco: bisognava farlo, anche se il singolo dovesse vendere solo un piccolo pugno di copie. Piccolo ma significativo, soprattutto al giorno d’oggi...

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