Un bel trasloco in piena estate ci sta tutto

di Raffaella Troili
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Mercoledì 24 Agosto 2016, 00:05
Mio nonno diceva: ai nemici? Gli auguro di fare un trasloco! Parole sante!!!
Valeria Giovanelli

Il terrazzo è inutilizzabile, peccato proprio d’estate. Ma è pieno di attrezzi e se lo godono gli operai. Il pavimento ha cambiato colore, le piante pure non sono più verdi: se va bene bianco calce, se va male rinsecchite. Pareti di scatoloni incombono all’orizzonte, il top della cucina non arriva, anche le finestre sono in ritardo, le ditte chiudono per ferie, se ne riparla a settembre, seh... Intanto quella con la polvere è una battaglia persa, ha stravinto, tra cartoni pieni di libri chiusi nello sgabuzzino, perché il falegname deve riadattare - chissà quando - la libreria, quadri accatastati nello studiolo, superalcolici nella doccia del bagno di servizio. Oltre cento punti luce hanno ridotto la casa a una groviera, le mattonelle della cucina erano poche, quelle del bagno troppe. E’ l’estate particolare di chi trasloca o di chi di solito sceglie questo momento per fare i “lavori a casa”. E’ noto: cambiare abitazione è fonte di stress, un trauma che gli esperti mettono subito dopo un lutto e una separazione. Anche la ditta più fidata, quella consigliata dall’amico o dal fratello, riserverà qualche brutta sorpresa, un ritardo alla fine c’è sempre, è meglio mettersi l‘anima in pace. Per materiali e mobili, dopo le discussioni tra moglie e marito, spesso i 30 giorni diventano il triplo, anche la durata dei lavori non va presa alla lettera, subirà variazioni in corsa, tra muri da rifare, tubature e impianti elettrici che fanno cilecca. Di solito anche i familiari più cari e affidabili, statisticamente, durante eventi simili si danno, spariscono, salvano la pelle. Canticchiare forse può aiutare a resistere, tipo quella canzoncina che faceva così: “c’era una casa molto carina, senza soffitto, senza cucina...”.

raffaella.troili@ilmessaggero.it
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