@schlbi78
Come mi sta, Karim? Ma torni, me lo porti anche per mia sorella?”. Karim non passa inosservato, Karim non è il solito vu cumpra’ piuttosto pare un look maker di stracci. Karim è educato, elegante, affascinante. A Tor San Lorenzo quando arriva, la testa avvolta dal turbante, si vedono sciami di donne d’ogni età abbandonare gli ombrelloni e raggiungere la riva leggiadre e incuranti dei 37 gradi all’ombra. Da 18 anni. Il suo non è un carretto ma una boutique, vedi osservi a volte non compri niente ma dai consigli, ti informi con Karim se i suoi 4 figli in Marocco sono cresciuti, se ha bisogno di qualcosa. Ha 33 anni, i suoi 18 anni li ha festeggiati qui un 18 agosto, con una festa a sorpresa che gli hanno organizzato in un lido i suoi tanti amici italiani. È bella la roba ed è bello lui, Karim sta allo sguardo, accetta i complimenti e i regali, nulla più. Parla di «rispetto, educazione, amicizia» poi viene il lavoro. «Devi avere sempre rispetto di dove mangi», è il suo motto anche se negli anni il guadagno è diminuito, la crisi, ma soprattutto i cinesi. Dice che gli italiani non sono razzisti, e che quelli come lui non sono criminali «se ammazzi qualcuno non sei musulmano». Davanti al mare, su e giù lungo pochi stabilimenti, tutto sembra elementare. Le onde vanno e vengono come fa lui ogni anno, ancora però non riesce a mettere via il volto di quella donna italiana che una mattina dell’estate scorsa ha visto galleggiare in acqua. L’ha adagiata sulla riva, come una profuga senza vita.
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