Nel bel podcast “Almeno credo” (si può trovare su RaiPlay Sound), l’attore Carlo De Ruggieri racconta di religioni praticate in Italia di cui neanche sospetteremmo l’esistenza. Si scopre tra l’altro che a Roma è attiva un’appassionata comunità di pagani: persone come noi, con due gambe, due braccia e un cervello, che nel 2024 pregano gli dei dell’antichità.
I riti sacri
La Communitas Populi Romani riunisce un gruppetto di giovani (tra loro diversi ventenni e trentenni) che organizzano riti sacri per Giove, Apollo, Esculapio, Giano Bifronte. In jeans e scarpe da ginnastica, a Porta Capena, in Campidoglio o sull'isola Tiberina, con il braciere e l'incenso riproducono le liturgie originarie ma senza sacrifici animali. Agli inizi succedeva che la polizia intervenisse, su richiesta di qualche passante che pensava a una setta satanica o a qualcos'altro di losco; adesso però le forze dell’ordine sanno di che si tratta, anche perché ogni volta viene chiesta regolare autorizzazione alla Questura.
I neopagani
In quanto politeista, il neopagano non ha problemi a riconoscere e venerare qualunque altra divinità compreso Gesù Cristo, basta che non gli dite che il cattolicesimo è la religione tradizionale italiana («c’eravamo prima noi») e che non gli parlate di Teodosio, imperatore cristiano responsabile della persecuzioni dei pagani nel IV secolo.