Piazzale delle Muse, l’ispirazione è finita

di Mario Ajello
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Sabato 25 Aprile 2015, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 23:56
"A Piazzale delle Muse

c'è l'unica palazzina progettata

da Gio Ponti a #Roma, l'atrio

e le scale sono stupendi"


@ArchAtlas



Ma la piazza sottostante? Perché è stata imbruttita così? Perché le muse ispiratrici della bellezza da qui sono sparite? Forse non vogliono vedere tutte le macchine in doppia fila. O un bel luogo diventato non luogo. In questi ex giardini, per un'oretta la domenica mattina prima di andare allo stadio Olimpico, si affacciavano i grandi calciatori - Rivera, Mazzola, Riva, Bonimba - che con le loro squadre erano ospiti, quando giocavano a Roma, nel vicino Hotel Hermitage. E facevano una capatina al Piazzale, davano un'occhiata sorridente ai ragazzini del quartiere che giocavano a pallone e godevano naturalmente a farsi vedere da quei campioni cercando di imitarli. E Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir che ritenevano Piazzale delle Muse uno dei luoghi più magnifici di Roma grazie alla sua vista panoramica? Ora, è tutto una roba di cemento. Alberi? Qualcuno, stitico. Erba? Finta. L'hanno rifatta male questa piazza-parcheggio. Ogni tanto vi transita qualche anziano, accompagnato dalla badante, e sembra camminare attraverso il niente, quando invece i vecchietti avrebbero bisogno di stimoli visivi o di oggetti di curiosità. Oppure, capita di incrociare ragazze e ragazzi delle scuole vicine. Ma niente di che. Il bar della Casina delle Muse è l'unico residuo angolo di vita, ma non basta. E verrebbe la voglia di appellarsi alle muse, se non se ne fossero andate chissà dove, per chiedere loro: tornate!



mario.ajello@ilmessaggero.it