Roma@utenteinstabile La testa rasata è un indizio, il passaparola spietato, in classe ci sono i pidocchi li ha portati Lorenzo. No è Sara, guarda non ha più i boccoli. Qualcuno fa outing e avverte: «Agnese ha i pidocchi». Ogni anno la stessa storia (ma i nostri genitori non ricordano mica tutte queste epidemie). Finché non hai un figlio non sai cosa sia la parola pediculosi. Sei immune. Poi entri nel tunnel, ogni anno il fenomeno è più esagerato, già a settembre a scuola avvisano di fare attenzione alla cute dei figli, a catena i pidocchi arrivano a casa, saltellano da una testa all’altra, costringono a lavatrici e trattamenti di massa.
La polvere non s’usa più, meglio shampoo e olio. Debellati? A volte tornano. Ricominciano le comunicazioni di servizio. «Sai che a piazzale Flaminio un parrucchiere spidocchia per 5 euro? Ha il cartello fuori» informa Valeria. Nei periodi clou bisogna prendere appuntamento. «Questi coiffeur specializzati stanno prendendo piede in molti quartieri - rilancia Claudia - so che a Trastevere c’è un negozio che con dei pettinini folgora il pidocchio per sempre. Ma costa 100 euro il primo trattamento, gli altri meno». Comprare il pettinino costa 48 euro. «Però dicono che funzioni».
Il centro si chiama Pidkiller.
E New York pare ne sia piena. Per fortuna non è più come scrive Erri De Luca ne Il giorno prima della felicità: «A scuola c’erano i poveri e gli altri (...). Un’altra differenza era che quelli della povertà in primavera avevano la testa rasata per i pidocchi, gli altri conservavano i capelli». Ora i pidocchi non guardano in testa nessuno.