Sognando luminarie che accendono la città

Sognando luminarie che accendono la città
di Davide Desario
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Martedì 15 Novembre 2016, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 23:10
Cara Roma per le luci di Natale
dovresti prendere esempio
da Torino perché nel 2015
hai fatto veramente schifo

@direilmare

Come sarà quest’anno il Natale a Roma? E che luminarie avrà? E soprattutto, ci saranno o, sull’onda del cambiamento a tutti i costi, qualcuno deciderà addirittura di eliminarle?
E’ vero, la Capitale ha ben altre emergenze da affrontare. I problemi sono sotto gli occhi di tutti: dalla pessima raccolta dei rifiuti all’invasione dei topi (anche nella scuola del figlio della sindaca), dalle strade piene di buche alla totale mancanza di manutenzione delle aree verdi, dalle casse del Campidoglio in rosso fisso ai trasporti sempre meno efficienti.
Ma le luci di Natale per una città hanno la loro importanza, sono un piccolo messaggio di vita e speranza. Non a caso le altre grandi città si sono già date da fare: Londra, su tutte, è già piena di mirabolanti addobbi su Oxford street, su Kings road e su Regent street. Anche a New York è la stessa cosa: la parte del leone per ora la fanno i grandi magazzini e la Quinta strada con alberi e vetrine da capogiro. Un po’ in ritardo Parigi: d’altronde in questi giorni cadeva l’anniversario dell’attentato al Bataclan. Ma i francesi non si perdono certo d’animo e hanno già annunciato per il 21 novembre l’inaugurazione della grande illuminazione sugli Champs Elysees. E Roma? Per ora poco o niente, giusto qualche iniziativa privata. Negli ultimi anni l’emblema del declino della città è stato proprio l’albero di piazza Venezia: dal “mont blanc” un po’ pacchiano di Alemanno al minimalismo di Marino fino al solidale ma tristissimo abete del commissario Tronca. Quest’anno speriamo meglio. Non è difficile. Magari senza le transenne dei lavori che dovevano finire a settembre e sono ancora lì.
davide.desario@ilmessaggero.it
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