La vera gioia dello sportivo: i bucatini della domenica

La vera gioia dello sportivo: i bucatini della domenica
di Mimmo Ferretti
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Domenica 4 Agosto 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 00:43
È domenica, finalmente. No, la possibilità di svegliarsi un pochino più tardi oppure la prospettiva di andare al mare c’entrano poco. La gioia domenicale ha un nome e un cognome al riparo da strane interpretazioni: pranzo libero. Perché dopo una settimana di carboidrati con il contagocce, di proteine bilanciate e di verdure bollite, e sempre senza olio, il pranzo della domenica di chi ama fare sport, di chi vuole stare bene con se stesso diventa l’occasione per sfogarsi, anche psicologicamente. Al grido: «Me l’ha ordinato la dietologa», sotto con l’amatriciana più greve, con una lombata di manzo da premio Oscar più mezzo chilo di cicoria ripassata in padella con una manciata abbondante di peperoncino. E poi dolce, caffè e ammazzacaffè.

Tutto lecito, tutto consentito, tutto approvato e studiato dalla dietologa. Un pranzo a settimana si può. Anzi, si deve. L’importante, però, è fare i bravi a cena e, soprattutto, non guardare la bilancia fino al martedì. Sennò ti arrivano i sensi di colpa e magari la domenica successiva a pranzo ti ritrovi a mangiare i soliti 60 grammi di pane azzimo, l’hamburger di vitella e un’insalata scondita per paura di (ri)avere il girovita dei mesi precedenti. Vanificando così i sogni tuoi e pure la fattura della dietologa.
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