La Capitale così antica, così moderna

di Mario Ajello
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Sabato 24 Gennaio 2015, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 00:15
"Basta! Ecco la mia canzone dedicata a una Roma decadente e abulica".

@PaolaRosatix

Ma davvero Roma può essere definita decadente e abulica? C'è un libro molto istruttivo, intitolato "Storia di Roma in 100 mappe" e curato da un gruppo di ricercatori francesi e italiani di base a Parigi, che smentisce una serie di luoghi comuni sulla città eterna, anzi su questo "mastodonte territoriale" da oltre quattro milioni di abitanti attualmente. L'Urbe viene seguita nella sua parabola dal IX secolo avanti Cristo a oggi e il racconto di questa epopea in tante tappe e in tante mappe è impressionante per la sua forza che è data dalla Roma dei sette re, della repubblica e dell'impero, della decadenza medievale, dello splendore dei papi, del suo nuovo ruolo di Capitale con l'unità d'Italia e via dicendo. In una delle mappe si racconta anche il suo rapporto con il cinema, dai primordi filmici fino al Woody Allen di "To Rome with love" e all'Oscar della "Grande bellezza". Passando per Roma di Federico Fellini che rende perfettamente l'idea - secondo gli autori - del dilemma che riguarda questa città tra esigenze della conservazione del patrimonio storico-artistico e bisogni della comunità e dello sviluppo. Non aveva forse del tutto ragione Giulio Carlo Argan, sommo storico dell'arte e indimenticato sindaco, quando sosteneva che «Roma ha smesso di essere una città antica e senza essere una città moderna». Nell'ultima ventina d'anni, infatti, a dispetto di una congiuntura generale di crisi, Roma ha dato segnali di vitalità economica e di dinamismo produttivo. Dimostrando una certa capacità di affrontare le sfide del nuovo millennio.

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