Quando la gentilezza fa addirittura paura

di Davide Desario
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Martedì 1 Dicembre 2015, 00:21 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 10:09
Sono stata da poco a Roma,
mi sono stupita dalla gentilezza
e disponibilità dei romani
Non avrei mai immaginato!

@DovesiF

Perché i romani ora hanno paura della gentilezza? Dario me lo chiede tutte le mattine quando prendiamo il cappuccino al bar nei pressi di piazza di Spagna. Secondo lui prima i romani erano più forti e non avevano paura mentre adesso siamo diventati tutti più deboli e quindi diffidenti come non siamo mai stati.

Secondo la sua tesi, un po’ ardita, chi si fa aiutare è forte perché non ha paura dell’altro; mentre chi è debole (o si sente debole) rifiuta l’aiuto per proteggersi, per mantenere le distanze, per non avere conti in sospeso. E ogni giorno per avvalorare il suo pensiero Dario mi racconta una storia. Quella del papà che sulla metro B ha rifiutato mezza arancia che un signore offriva a suo figlio: «Il padre - sostiene - si sente così debole che ha paura anche di un’arancia appena sbucciata».

L’altro giorno mi ha indicato una signora in via Due Macelli: aveva lo sguardo terrorizzato mentre un ragazzo si era avvicinato per ridarle il foulard che le era caduto dalla borsa. «Ha pensato fosse un trucco per rapinarla - spiega - E così se ne va a casa con l’ansia di aver evitato uno scippo e non con la gioia di aver incontrato un galantuomo». Anche ieri Dario mi ha raccontato una storia. Quella di una sua amica che non si fida di nessuno: «Quando qualcuno l’aiuta troppo si sente soffocare e lo allontana - racconta - La paura le ha tolto l’infinito piacere che si prova, facendosi aiutare da qualcuno, a non sentirsi soli». E così tutte le mattine, anche se non ci conosciamo, Dario si lascia offrire la colazione. Quant’è forte.

davide.desario@ilmessaggero.it