Le foto delle auto sfregiate con la scritta "Free Park" da un anonimo castigatore di automobilisti indisciplinati hanno suscitato emozioni contrastanti. C'è la soddisfazione per la vendetta inflitta agli occupatori di passi carrabili e scivoli per disabili, ma anche la disapprovazione per un gesto comunque deprecabile perché aggiunge illegalità a illegalità. E poi c'è quell'istintivo «e se capitasse a me?» che risuona nella testa di chi si identifica nell'automobilista punito. Perché a tutti sarà successo almeno una volta di sostare qualche minuto a cavallo di una pista ciclabile, e soprattutto perché le immagini di carrozzerie sfigurate ci ricordano a quanti pericoli sono esposte le nostre macchine.
Quelle scatole colorate a cui vogliamo bene quasi come a dei figli, che ci sono costate anni di rate e di risparmi, siamo costretti ad abbandonarle in mezzo alla strada, giorno e notte, alla mercè di ladri, vandali, squilibrati.