Roma, il biglietto del bus? Lo si paga per lo show

di Davide Desario
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Martedì 4 Ottobre 2016, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 06:05
solo per condividere il piacere del bus 4436 della linea 170 #roma affollato all’inverosimile dopo 3 corse saltate
@icomei 

Se avete bisogno di muovervi per Roma c’è la macchina, lo scooter, la bicicletta o il taxi. Per tutto il resto c’è l’autobus.

Se volete migliorare la conoscenza delle lingue straniere, per esempio, andate a una fermata del centro: poco dopo sarete avvicinati da turisti stranieri che vi chiederanno informazioni su linee e frequenze. E siccome il bus arriverà (se arriverà) con grande ritardo nell’attesa potrete fare lunghe conversazioni, full immersion di inglese, francese e tedesco.

Se invece siete amanti dell’avventura, tipo Camel Trophy, prendete un pullman in periferia: Tor Bella Monaca, Borghesiana o Infernetto fa lo stesso. Viaggerete su mezzi sgangherati, tra voragini e allagamenti. In inverno, con freddo e pioggia, i finestrini saranno rotti e non si chiuderanno. Anche in estate saranno rotti ma al contrario e non si apriranno trasformando il bus in un forno.

Per gli amanti della real tv ci sono le linee “turistiche” (la 64 su tutte): è assicurata la visione di come si ruba un portafogli e un cellulare o quella (vietata ai minori) su come si molesta una ragazza. Ci sono anche liti furiose. Come quella di alcuni giorni fa sulla linea 04: un vecchietto si è lamentato con un’anziana dell’ingombro del carrello della spesa, lei di tutta risposta lo ha mandato a quel paese. Lui allora ha preso a calci il carrello e lei si è alzata e senza paura lo ha schiaffeggiato. Infine su quasi tutte le linee è disponibile un corso per scrivere al cellulare con una mano sola: basta andare vicino all’autista e guardarlo all’opera.

E allora, forse, ha ragione Luigi, barbiere di Ostia che ci ride su: «Il biglietto sul bus non lo paghi per il viaggio, ma per lo spettacolo».

davide.desario@ilmessaggero.it
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