«Sei dentro o fuori?», l'anello invisibile che angoscia i romani

di Maria Lombardi
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Giovedì 25 Settembre 2014, 23:30 - Ultimo aggiornamento: 23:50
E con quali trasporti pubblici

il Comune di Roma vorrebbe

fare quel bel piano traffico?




@ludik



Ma tu sei «dentro o fuori?» Scusa? «L'anello ferroviario, dico». Ah! Adesso non prendetevela più di tanto se l’amico che non vedevate da mesi senza nemmeno salutarvi e chiedervi come stai vi spiazza con una domanda buona per un TomTom.



C’è da capirlo, anche lui afflitto dal dilemma esistenziale che sta assalendo un po’ tutti i romani di questi tempi. Chi sono? E soprattutto: dove sono? Fuori o dentro quel perimetro destinato a dividere i cittadini in due categorie: in e out. E non è questione da poco, da una parte c'è la libertà e dall'altra la fregatura. Sei dentro e fai come ti pare, sei fuori e rischi di restarci se hai finito i bonus e non vuoi pagare. Che male avranno mai fatto i romani out, boh!. Finora l'anello era poco più che un'astrazione, a nessuno sarebbe venuto in mente di chiedersi: come mi colloco rispetto alle rotaie? Poi sono arrivate le prime notizie sul nuovo Pgtu (piano generale del traffico urbano) e sull'anello che rivoluzionerà la vita: finora lo avete attraversato in auto inconsapevoli e leggeri, dal 2017 diventa una scelta e ha un prezzo.



Ci vorrà tempo, d'accordo, il fine è nobile, senza dubbio: convincere le persone a lasciare la macchina sotto casa (convincerle? Con gli arresti domiciliari, forse). Intanto l'anello ferroviario è già un'ossessione. Chi ha scoperto di esserne fuori soffre: crisi di panico, autostima a zero, depressione. Non si contano le amicizie e gli amori destinati a frantumarsi su quel muro invisibile.