Con Periscope il mondo non ha più segreti

di Maria Lombardi
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Venerdì 24 Aprile 2015, 00:37 - Ultimo aggiornamento: 00:43
a meno che non siate Fiorello come pensate possa interessarci tutta la vostra giornata? #periscope #vanità

@barbaracarfagna

La vita in streaming. Dall'aula di un liceo romano in diretta la lezione di latino. Cuoricini e commenti, «bella la prof», scrive qualcuno. «Prof dicono che sei bella», provoca lo studente che dal suo smartphone trasmette live Tacito. Lei non può immaginare che quel complimento arriva da Siracusa, magari la stanno vedendo anche a Oslo e che in quel momento è online insieme a varia umanità: Martina davanti al suo guardaroba a Treviso, Diego con la chitarra a Groznyj, Mark mostra il frigo vuoto a New York, un giornalista segue lo sgombero del campo in via di Salone a Roma, Giulia non fa nulla, la sua diretta si intitola «che noia». Si può incrociare di tutto, dalla messa del cardinale Scola ad Arisa che canticchia la Pausini o Fiorello che fa colazione. Ecco la rivoluzione "Periscope", ultima frontiera social che a confronto post e tweet, una noia. Con l'applicazione lanciata un mese fa da Twitter si condivide quel che accade nel momento in cui accade. Semplice: si scarica l'app (presto con tutti gli smartphone) si preme start broadcast, inizia la trasmissione e tutti possono guardare, commentare, lanciare cuoricini e dire mi piace, chiedere a avere la risposta. Wow! Chi si esalta: niente di più veloce, la comunicazione è qui e ora. Chi si terrorizza: fine della privacy, altro palco per narcisi, tutti si sentiranno attori. Le novità vanno usate, non temute e Periscope è una straordinaria finestra sul mondo. Da aprire quando è il caso: ok lo streaming ma gli sbadigli o i piedi sul divano non dicono granché nemmeno in diretta.

maria.lombardi@ilmessaggero.it