Un appartamento adibito a magazzino per a droga. C'erano 55 chili tra hashish e marijuana in un'abitazione di via degli Andreozzi, in zona Trullo. È qui che lo scorso giovedì gli agenti dell'VIII distretto Tor Carbone, a seguito di indagini, hanno effettuato il maxi sequestro e arrestato due romane che erano all'interno della casa - A.D.A, di 26 anni e M.T. di 24 anni - per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Non solo le due donne: durante il blitz, nell'androne dello stesso palazzo sono stati fermati due uomini, uno dei quali si è dato subito alla fuga. L'altro, un 23enne, dopo essere stato identificato, ha provato a fare lo stesso ma è stato prontamente bloccato dai poliziotti. La sua posizione è ora al vaglio ma rischia una denuncia in concorso.
IL SEQUESTRO
Era da tempo che gli agenti di Tor Carbone indagavano su movimenti di spaccio nella zona del Trullo.
Ostia, arrestato giovane narcos: nascondeva 70 chili di droga per un valore di 5 milioni di euro
Appena aperta la porta, prima ancora del ritrovamento della droga, era chiaro che ci fossero grandi quantità di stupefacenti. L'odore di cannabinoidi era infatti così forte che alcuni degli agenti hanno avuto bisogno di uscire per prendere un po' di aria. È bastato entrare nel salone dell'appartamento per trovare due borsoni contenenti rispettivamente 23,5 e 30 chili di hashish. Non solo, nella camera da letto c'era un'altra borsa con un ulteriore chilo di marijuana. La perquisizione non si è fermata. Sono stati poi trovati diversi bilancini di precisione, una macchina per il sottovuoto e materiale per il confezionamento. La 26enne e la 24enne sono state quindi arrestate e processate il giorno dopo nel tribunale di Roma, dove i giudici hanno convalidato l'arresto. Nel corso della stessa operazione, gli agenti hanno trovato nell'androne del palazzo altri due uomini. Uno di loro, visti i poliziotti si è subito dato alla fuga mentre l'altro - 23enne -, che in un primo momento aveva tentato la stessa strategia, è stato bloccato e identificato. Ora rischia di essere indagato in concorso per lo stesso reato di cui sono accusate le due donne.