L’incidente di lavoro è accaduto martedì mattina in Corso Italia davanti, ma anche dentro, la sede di una famosa società d’imbarcazioni.
«Ero a casa - ha riferito il portiere ai carabinieri - quando ho sentito un boato ed ho visto una scena surreale, ma vera: dalla finestra all’altezza del marciapiede è iniziata una cascata di acqua sporca che ha inondato tutto il salotto, ho urlato ma non si fermava».
Il portiere ha reagito, ma ha preso talmente tante botte dagli operatori che è finito in ospedale. Un’ambulanza l’ha trasportato all’ospedale San Giovanni dove è stato medicato con un prognosi di oltre trenta giorni. Una frattura ad una vertebra, ecchimosi sul volto, un taglio in faccia, lividi alle gambe. Un ”trattamento” per il quale i due lavoratori dell’Ama rischiano l’accusa di lesioni gravi. Per ora, comunque, i carabinieri hanno denunciato i litiganti per il reato di rissa. Indispensabile, invece, è stato l’intervento dei militari. L’equipaggio di una gazzella si è trovato a passare pochi istanti dopo la colluttazione ed ha chiesto subito rinforzi.
Il portiere era a terra quasi esanime e perdeva sangue dalla bocca, mentre le altre persone coinvolte nel corpo a corpo stavano decisamente meglio. Erano intorno a lui e continuavano a insultare e tirare botte. Sono state refertate con qualche giorno di prognosi. I carabinieri hanno faticato per separare i litiganti che non ne volevano sapere di lasciare la presa.
Un fuori programma increscioso quello della spazzatrice che, ad un certo punto, ha ”sparato” acqua sporca e fogliame dentro l’abitazione del portiere. «Se le sono date di santa ragione - racconta un passante che si trovava a passare di lì e ha sentito urla e insulti - Ho visto che si continuavano a picchiare anche all’interno del palazzo. Fra l’altro anche l’acqua è arrivata dentro lo stabile che confina con l’abitazione».
Ora i carabinieri hanno scritto un’informativa che è arrivata sul tavolo del magistrato di turno che potrebbe decidere anche di cambiare intestazione del reato. Il portiere ha avuto oltre trenta giorni di prognosi, non c’è dubbio, sottolineano gli investigatori, che ci potrebbe essere stato un accanimento molto molto violento. Troppo.
A giorni saranno ascoltati dagli investigatori le persone coinvolte per chiarire meglio l’episodio di Corso Italia. Intanto, i due operatori dell’Ama sono stati indagati per rissa aggravata, un reato pesante che potrebbe portare anche ad una sospensione dell’incarico dei due dipendenti del Comune.
© RIPRODUZIONE RISERVATA