Pochi i treni che circolano, quasi vuoti, assicurando i collegamenti sul territorio. Un taglio, però, non tanto dovuto ad una logica del risparmio, quanto alla necessità in tempi di coronavirus , di incentivare la mobilità il meno possibile.
«La priorità del Gruppo FS italiane - fanno sapere da Trenitalia - è tutelare la salute delle persone, passeggeri e dipendenti. È stata attivata ogni misura utile per proteggere chi ha necessità di spostarsi per i motivi indicati dai decreti della presidenza del consiglio dei ministri e coloro che lavorano a bordo dei nostri treni. Trenitalia continua ad assicurare i servizi di trasporto minimi essenziali per il Paese, dopo aver rimodulato l'offerta così come richiesto dalle Autorità competenti. Inoltre, per andare incontro alle esigenze dei passeggeri e attenuare i disagi, sono stati prorogati i tempi per le richieste di rimborso dei biglietti Trenitalia».
Anche nel perimetro di Roma il servizio pubblico dei trasporti è stato rimodulato; sia quello di superficie, sia quello sotterraneo. In entrambi i casi Atac ha applicato l'orario estivo che prevede corse ridotte e, in aggiunta, tutto si ferma alle 21 per tornare a circolare alle 5.30.
Un restringimento dell'offerta che, comunque, resta ben superiore alla domanda dato che, secondo quanto si apprende da fonti Atac, il numero dei viaggiatori è calato dell'80 per cento. Il servizio invece, in particolare quello di superficie, ha subito una contrazione di poco superiore al 30 per cento, passando dai 1.500 mezzi in servizio quotidianamente prima dell'emergenza ai 1.060 attuali.
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