Tram in via Nazionale, le criticità della linea Tva arrivano in Consiglio il 7 dicembre

Tram in via Nazionale, le criticità della linea Tva arrivano in Consiglio il 7 dicembre
di Fernando M. Magliaro
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Sabato 25 Novembre 2023, 00:42

Dopo il lungo pressing delle opposizioni e nonostante un ultimo tentativo di rinviare ancora, la seduta straordinaria del consiglio comunale dedicata al progetto della nuova tranvia Tva, la Termini-Vaticano-Aurelio, è stata fissata per il prossimo 7 dicembre. La riunione dedicata solo al tram di via Nazionale è stata richiesta più di due mesi fa dalle opposizioni, prima firma Marco Di Stefano (Noi Moderati-Forza Italia): Fratelli d’Italia, Lega e Azione. 

Il tram in via Nazionale. «Spreco di soldi pubblici»

IL PRECEDENTE

La calendarizzazione della seduta, competenza della conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari, è un bis: l’opposizione aveva depositato da richiesta corredata da 11 firme a metà settembre.

All’inizio, la seduta venne calendarizzata ufficiosamente il 13 ottobre. Salvo poi non confermarla motivando la fuga con una serie di bizantinismi procedurali. Formalmente, una volta che le firme sono state raccolte (ne servono 10) e la richiesta depositata e protocollata, il regolamento del Consiglio comunale assegna 30 giorni entro i quali la seduta straordinaria va fatta. Fatto sta che da quella prima seduta cancellata, di capigruppo in capigruppo si è evitato di convocare una nuova data. Almeno fino a ora.

Due i problemi che hanno spinto fino a oggi la maggioranza a evitare il confronto: i ritardi che si accumulano settimana dopo settimana senza che si arrivi, nonostante i reiterati annunci, alla proclamazione ufficiale del vincitore della gara d’appalto per realizzare il Tva. Dall’altro, le spaccature interne alla maggioranza: da settimane, Dem e alleati non riescono a garantire con continuità il numero legale nelle sedute e, inoltre, almeno cinque consiglieri non sono da annoverare fra i sostenitori del progetto Termini-Vaticano-Aurelio. Insomma, a parte un progetto preliminare carente e criticatissimo, il clima interno alla maggioranza in Aula Giulio Cesare sconsiglia di serrare le fila su un progetto non condiviso. E si vedrà se poi anche questa seduta non dovesse essere cassata, magari aspettando che arrivi l’ufficialità del vincitore della gara d’appalto consentendo così ai vertici del Comune di avere qualcosa di ripetute da mesi.

L’OPERA

Al centro della questione, c’è, appunto, il Termini-Vaticano-Aurelio, progetto di bandiera di vecchi politici in disarmo, della lobby dei sostenitori del tram e di gruppi di pseudo ambientalisti, humus di una certa sinistra. Si tratta di creare una nuova linea tranviaria da 8,9 km di doppio binario. Pur essendo tutt’altro che un punto di forza dei tecnici comunali, le previsioni del Comune indicano una spesa da 294 milioni di euro, finanziati con 120 milioni dal Pnrr e altri 174 da fondi che il ministero dei Trasporti ha «accantonato» e che dovrà poi stanziare effettivamente. E, come tempi, 1.688 giorni di cantiere, da aprile 2024 a luglio 2028, che includono una sospensione dei lavori fra metà novembre 2024 e il 31 dicembre 2025 per non interferire con i pellegrini in visita a Roma per il Giubileo.

IL BRACCIO DI FERRO

«Quando ci siamo riuniti in capigruppo - racconta Marco Di Stefano - la presidenza del Consiglio ha provato a rinviare ancora, proponendo di interpellare Sindaco e Assessore. Sono tre mesi che ogni volta ci dicono così. Il 28 novembre c’è la decisione su Expo, il 5 dicembre è stato fissato l’ennesimo Consiglio straordinario su Roma Capitale. Ora basta. Abbiamo detto chiaramente che questo Consiglio straordinario va fatto. Con o senza Sindaco e Assessore. Verranno le Associazioni, i residenti, i sindacati. Se i vertici del Campidoglio non verranno, se ne assumeranno la responsabilità politica».

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