Progettavano un omicidio e avevano studiato tutto nei dettagli: coprire i tatuaggi con felpe e cappucci, nascondere il volto con caschi integrali e occhiali da sole, liberarsi di armi e vestiti, crearsi un alibi. «Ti devi coprì con una magliettina a maniche lunghe, pure pantaloni. Ti metti il cappuccio che ti copre tutto e gli occhiali. Non mi fà caz...e, passa uno che ti riconosce e finisce che tocca ammazzarsi qui per strada con tutti, eh».
L'inchiesta Spada
E ancora: «Che c’hai i tatuaggi sulle mani te? Devo prende i guanti pure per te allora! Prendo quelli buoni...
I DIALOGHI
A parlare nelle intercettazioni, nel 2015, sono Fabrizio Ferreri, per l’accusa mandante e organizzatore dell’azione di fuoco, e Danilo Salera che, insieme a Thomas Poliziani avrebbe dovuto rivestire il ruolo di esecutore materiale. L’agguato - poi saltato - si sarebbe dovuto compiere tra l’8 e il 9 agosto del 2015. Da un lato c’è la famiglia Spada, alleata con Ferreri, nipote di Terenzio Fasciani. Ottavio Spada e Ferreri, inoltre, sono cognati. I moventi dell’agguato sono molteplici: «Una vendetta nei confronti dell’autore, sconosciuto, degli atti incendiari che hanno colpito due veicoli e una moto di Ferreri nel 2014 e nel 2015», scrivono gli inquirenti, ma anche «vecchi rancori relativi ad uno scontro armato» nel corso del quale Ottavio Spada era stato ferito a un polpaccio. «L’azione era stata pianificata in ogni dettaglio esecutivo con meticolosa attenzione»: armi, tute, guanti, veicoli, attività di bonifica successiva.
LE INTERCETTAZIONI
L’ARMA
Il coinvolgimento di Spada viene ipotizzato dai carabinieri grazie alle intercettazioni, «con particolare riferimento al reperimento del materiale necessario a compiere il delitto, compresa l’arma da utilizzare», si legge negli atti. Dalle conversazioni emerge un appuntamento tra Ferreri e Spada. Subito dopo, in macchina, Ferreri commenta esplicitamente le caratteristiche e i dettagli di una pistola calibro 38 appena ottenuta: «È a canna lunga... Questa è un bestione... le botte stanno tutte dentro... Questo è un fucile».