L’allarme è scattato qualche giorno fa nello stabilimento “Malibù beach”, a Ladispoli: un serpente strisciava tra gli ombrelloni e i lettini seminando terrore e panico tra i bagnanti. Il rettile, una biscia d’acqua, è stato poi catturato grazie al tempestivo intervento dei volontari delle zoofile di Ladispoli allertati dal titolare della spiaggia. Si tratta di una “Natrice dal collare”, un serpente molto grande e non velenoso, ma non completamente innocuo. «Ladispoli - spiega al Messaggero Piero Ciancamerla, volontario delle Ecozoofile - è una città sul mare compresa fra due “fossi”( Vaccina e Sanguinara, ndr). All’interno di questi canali fluviali vivono tante specie come le bisce d’acqua. Le temperature calde e la ricerca del cibo le spingono fino al centro urbano» «In questa stagione ne abbiamo catturate una decina», dichiara il volontario. Il rettile è stato successivamente liberato nel suo habitat naturale.
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I PRECEDENTI
L’ultimo caso arriva da un’abitazione ad Anguillara: un’altra natrice è stata rinvenuta, nella giornata di ieri, vicino alla finestra di un appartamento.
La natrice dal collare si nutre prevalentemente di rane e rospi, raramente di ratti e pesci. «Arrivano in città - prosegue Lunerti - perché ci sono laghi ornamentali e la possibilità di cacciare senza esser minacciati da predatori quali mustelidi e rapaci». «E’ uno dei serpenti maggior procuratori d’allarme - precisa l’etologo - poiché molto simile con la vipera “Francisciredi”: nella livrea e nella testa con la sua forma triangolare. La natrice è molto lunga e finisce in maniera graduale. Suscita il più delle volte terrore e senso di pericolo. Per queste motivazioni, spesso, finisce per essere uccisa».