Roma, duemila case comunali occupate dagli abusivi: dagli inquilini morosi ai canoni irrisori, tutti i nodi

Dal Campidoglio fanno sapere che «servono regole diverse»

Roma, duemila case comunali occupate dagli abusivi: dagli inquilini morosi ai canoni irrisori, tutti i nodi
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Domenica 21 Gennaio 2024, 07:11

Oltre duemila case popolari di proprietà del Campidoglio sono abitate abusivamente da persone che non ne hanno diritto. Un dato preciso ancora non c'è, in attesa di una ricognizione puntuale che manca da anni, considerata anche la sanatoria regionale introdotta nel 2020. Ma la stima dell'amministrazione parla di una quota di occupazioni illegittime che si aggira tra il 7 e l'8 per cento delle circa 30 mila unità immobiliari comunali - l'Ater (di competenza regionale) nella Capitale ne ha altre 50 mila - con danni evidenti per chi avrebbe titolo di vedersi assegnati quegli appartamenti, oltre ai mancati incassi per i canoni (pur di modesta entità) che non vengono pagati. Palazzo Senatorio punta in tempi brevi ad avere un quadro preciso della situazione. In attesa di proseguire a trovare, in accordo con la Prefettura, soluzioni che ripristino la legalità, pur tutelando i nuclei in situazione di reale fragilità, risalendo soprattutto ai veri responsabili di tante occupazioni.

Un tesoro da 100mila euro nella casa occupata dal rom a Ostia: il bottino trovato nell'armadio

GLI ARRETRATI

Altro punto critico nella gestione dell'edilizia residenziale pubblica del Comune di Roma è quello della morosità degli inquilini.

Anche qui il fenomeno, molto esteso, è ancora da definire in modo completo. Ma il Campidoglio vuole dare una svolta anche su questo fronte: «Dai dati in nostro possesso ci sono città italiane, pur non comparabili con Roma dal punto di vista delle dimensioni, in cui la morosità è quasi a zero, come succede per esempio a Firenze - spiega Tobia Zevi, assessore capitolino al patrimonio - Quindi dobbiamo dire che non è vero che nelle case popolari debba esserci necessariamente una morosità in doppia cifra. Dobbiamo invece lavorare per portarla gradualmente a zero, grazie anche alla tecnologia che oggi ci ha già consentito l'invio massimo di accentramento e riscossioni». Insomma, dice l'assessore, «non mi rassegno al fatto che la gente non paghi: si paga poco, perché lo prevede la legge (e in alcuni casi anche troppo poco), ma il dovuto non va evaso».

Affitto negato perché ha una figlia, la storia di una giovane mamma romana: «Un inferno, cerco casa da un anno»

LA MAPPA

Poi c'è il tema delle case di proprietà comunale in zone non popolari, anche di pregio, assegnate a chi non ne ha diritto, con canoni spesso troppo bassi rispetto ai prezzi di mercato. «Abbiamo preso l'impegno di pubblicare l'elenco del cosiddetto patrimonio disponibile nelle prossime settimane - assicura Zevi - Varando contemporaneamente il nuovo regolamento per l'utilizzo di questi immobili». Le nuove norme dovranno definire i criteri con i quali saranno scelti gli inquilini delle case di proprietà del Comune e quali di queste vadano vendute o possano essere destinate ad attività sociali. «Su questi punti apriremo un ampio dibattito in consiglio comunale e in commissione patrimonio - sottolinea l'assessore - Se dovessi fare una proposta mi piacerebbe che, se noi scoprissimo di avere un numero significativo di case disponibili non popolari anche in quartieri centrali, potessimo destinarle a qualche target di riferimento preciso, come gli studenti universitari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA