L'aumento degli straordinari, con il superamento del tetto aziendale di 250 ore, non basta. Per lavorare a Natale, a Santo Stefano, a Capodanno e all'Epifania (date nelle quali i turni sono volontari) i netturbini e gli autisti di Ama vogliono dall'azienda un altro incentivo economico: più soldi, come è avvenuto negli anni scorsi. In caso contrario, sarà molto complicato garantire che Roma sia pulita nei giorni di festa. E parliamo di momenti molto delicati nella vita della Capitale: intanto perché a cavallo tra il 24 e il 6 gennaio la produzione di rifiuti supera le 20mila tonnellate a settimana, almeno tremila in più rispetto agli altri periodi, tra gli avanzi dei cenoni e gli imballaggi dei regali. Eppoi, soprattutto, in questi stessi giorni è atteso almeno in città un milione di turisti in più rispetto al solito. Tutta gente che non si fa grandi remore a postare sui social le immagini di Roma sporca, con i cestini strapieni, le cartacce che si accumulano sui marciapiedi oppure con i sacchetti di spazzatura che traboccano dai cassonetti. Il che crea un danno d'immagine a livello planetario.
RAPPORTI TESI
Le relazioni sindacali tra Ama e i sindacati sono tese. Anche perché i vertici di via Calderon de La Barca hanno lanciato una gara - da 214mila euro - per chiedere a una ditta esterna di aiutare i netturbini in organico a raccogliere la spazzatura, compresa quella delle famiglie, intorno ai secchioni. Ufficialmente l'azienda deve trovare per ognuno di questi giorni festivi almeno 1.600 addetti per svuotare i cassonetti e lavare le strade. E non a caso dal Comune fanno sapere: «Bisogna fare in modo che in quei giorni ci sia personale sufficiente».
Il contratto nazionale per i lavoratori delle aziende ambientali garantisce per il 25, il 26 e il 31 dicembre e per il Primo e il 6 gennaio una maggiorazione del 50 per cento del lavoro diurno e del 75 per cento di quello notturno.
Le prime voci arrivate in queste direzione hanno subito fatto allarmare i sindacati. Spiegano dal mondo delle sigle confederali: «È una situazione paradossale: ogni anno è stato riconosciuto ai lavoratori un premio di produzione perché tra Natale e la Befana c'è un surplus di lavoro, quest'anno invece siamo ancora in attesa di una proposta. E senza un riconoscimento è complicato per i lavoratori abbandonare i familiari per il Cenone della Vigilia o per il pranzo del Primo dell'anno. In ogni caso non vanno confusi l'aumento degli straordinari con gli incentivi per le festività».
Appunto, l'aumento degli straordinari. Lo scorso 22 novembre Ama e i sindacati hanno firmato un accordo per aumentare il tetto annuo di straordinari portandolo da 250 a 450 ore per tutto il 2023. Una decisione che ha creato non pochi imbarazzi sia in azienda sia nei rappresentati dei lavoratori, anche perché in passato, mentre cresce l'organico dei netturbini, la stessa azienda aveva smentito che era necessario un ricorso ulteriore (e più costoso) agli straordinari. Invece si è seguita una strada diversa, anche per garantire la pulizia della città a Natale. In quest'ottica via Calderon de La Barca, mettendo più soldi a disposizione per i lavoratori nella fine dell'anno, sperava di rispondere anche alle richiesta di un incentivo natalizio. Ma il sindacato è di diversa opinione. Anche perché, come si è scoperto dopo la firma dell'intesa, l'aumento delle ore ricade soltanto su pochissimi dipendenti, qualche centinaia, tra caposquadra e capo operai autisti.
Le parti - azienda e sindacati - si sono date appuntamento la prossima settimana per discutere come affrontare le ferie di Natale. In teoria, un primo approccio al problema potrebbe già esserci nell'incontro previsto oggi, dove però si discuterà di riorganizzazione della prima linea. Ma le posizioni al tavolo sono chiare: Ama vuole risparmiare, i rappresentanti dei lavoratori attendono un incentivo, altrimenti sarà impossibile convincere le maestranze a tenere pulita Roma a Natale.