Immobile non sarà risarcito, per i periti del Campidoglio il tram non ha colpe. «Porterò Atac in tribunale»

Per i periti del Campidoglio il tram non ha colpe per lo schianto con il suv del bomber

Immobile non sarà risarcito, per i periti del Campidoglio il tram non ha colpe. «Porterò Atac in tribunale»
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 28 Luglio 2023, 00:30

Era stato ipotizzato proprio a poche ore dall’incidente e ora, quell’ipotesi, inizia ad assumere i contorni della certezza: lo scontro tra il Suv di Ciro Immobile e il tram dell’Atac potrebbe finire in tribunale. Era il 16 aprile scorso e la “partita” ora va ai supplementari. Per Adir, le Assicurazioni di Roma che rappresentano, tra gli altri, anche la municipalizzata dei trasporti, l’attaccante della Lazio non è da risarcire e ora la palla potrebbe probabilmente passare al giudice. Sì, perché di fronte alla richiesta avanzata per le due figlie piccole del bomber, che quella mattina viaggiavano con lui, le Assicurazioni di Roma sono state chiare. «Con riferimento al sinistro in oggetto» Adir fa sapere di non «poter aderire alle vostre richieste poiché, allo stato attuale, non si ravvisano elementi di responsabilità a carico della Società Atac nella causazione dell’evento». Le Assicurazioni precisano comunque che saranno predisposti tutti gli accertamenti necessari alla ricostruzione dell’evento per poter procedere alla corretta attribuzione delle responsabilità e qualora emergessero elementi a carico del conducente del tram il sinistro sarà definito in altro modo. Tuttavia «appare doveroso sottolineare che tali incarichi non possono costituire, come di fatto non costituiscono, motivo di aspettativa in termini di risarcimento da parte del nostro assicurato e per esso da parte di Adir». Infine si rimanda all’attaccate la possibilità di consultare i periti dell’assicurazione sia per il danno auto che per i danni fisici. 

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LA “BATTAGLIA”

Su questo però è già partita la risposta del legale dell’attaccante, Erdis Doraci. In sostanza, respinti i danni chiesti per le figlie, l’avvocato è pronto a presentare una nuova richiesta di risarcimento danni per Immobile e per l’auto e nel caso fosse respinta anch’essa, si procederà per citazione. L’avvocato dell’attaccante, come il giocatore stesso, sono pienamente convinti che l’incidente non sia stato provocato da Immobile che quella mattina disse di essere passato con il verde. «Allo stato, vista anche la querela presentata dal macchinista, per lesioni gravi benché abbia solo sette giorni di prognosi dal pronto soccorso - spiega l’avvocato Doraci - abbiamo intenzione di andare a fondo anche per i danni di Ciro e della macchina. Presenterò lettera formale di risarcimento danni e se ci sarà differenza di veduta proseguiremo giudizialmente in sede civile. Sono sempre stato convinto della ragione di Ciro e ne sono ancora più convinto dopo aver letto i rilievi». Insomma, considerate le premesse, ci potrebbe volere ancora molto tempo prima di arrivare alla risoluzione della vicenda. Ricordando come appunto alla querela partita dall’autista del tram sia arrivata una contro querela dell’attaccante. L’avvocato del bomber analogamente ad Adir è stato molto chiaro: «Andrò e andremo avanti». 
Era presto quella mattina di aprile quando Immobile alla guida di una Land Rover non di sua proprietà finì contro il tram all’altezza di ponte Matteotti.

Il Suv si accartocciò come fosse un pezzo di carta e anche il mezzo dell’Atac (peso medio non inferiore alle cinque tonnellate) riportò dei danni. Le figlie e Immobile furono trasportati in ospedale «con prognosi del solo pronto soccorso rispettivamente di 20 giorni per Ciro, 30 e 50 per le bambine», conclude Doraci. Anche l’autista del tram fu refertato al policlinico Umberto I con sette giorni saliti poi a 106 in base ai certificati allegati alla querela contro Immobile che, come detto, ha già risposto ma la partita è tutt’altro che conclusa.

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