Cotral e il maxi risarcimento (da 29 milioni) per abbonamenti agevolati: Atac e Comune di Roma condannati in appello

Per i giudici gli incassi delle tessere non erano stati equamente ripartiti

Abbonamenti agevolati, maxi risarcimento a Cotral: Atac e Comune condannati in appello
di Fernando M. Magliaro
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Venerdì 12 Aprile 2024, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 08:07

Cotral batte Atac e Comune di Roma: 29 milioni di euro a zero. Non è un risultato stile rugby ma il frutto di una sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha condannato il Campidoglio e Atac a rifondere a Cotral un totale di 29 milioni 22mila 122 euro e spicci: 18,4 milioni al Comune (il 63% della somma) e 10,7 a carico di Atac (37%).

LA STORIA

Al centro della contesa ci sono gli abbonamenti agevolati: quelli per gli studenti, per i militari, anziani over 65, «obiettori e minimi Inps». Parliamo di agevolazioni concesse all'epoca di Veltroni sindaco prima e di Alemanno sindaco poi. Cotral, insieme a Atac e Comune, è socio del consorzio Metrebus che è il soggetto che eroga i vari abbonamenti. La gestione è affidata ad Atac che «gestisce contabilmente i corrispettivi del trasporto derivanti dalla vendita di biglietti e abbonamenti, rendiconta mensilmente questi incassi per poi attribuirli a ciascun membro del Consorzio in base alle rispettive quote di competenza». Insomma, Atac incassa e poi divide con Ferrovie e Cotral. O, almeno, dovrebbe.
Il nodo è tutto qui: soldi che, secondo Cotral, il Comune e Atac avrebbero dovuto versare e non hanno versato. Il ricorso di Cotral - assistito dallo studio legale Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher LLP con il partner Stanislao Chimenti - si basa sul fatto che le agevolazioni concesse a determinate categoria determinano una diminuzione degli incassi che va economicamente coperta con risorse che deve stanziare il soggetto che ha deciso quelle agevolazioni. Insomma, se io Campidoglio decido di scontare il costo dell'abbonamento a militari o studenti devo poi coprire la differenza che manca nelle casse.
Si legge nella sentenza, infatti: «Qualsivoglia facilitazione o miglior trattamento rispetto al mero pagamento del prezzo del titolo di viaggio ordinario integra un'agevolazione tariffaria e il relativo onere economico deve rimanere a carico dell'Ente locale che tale agevolazione ha disposto». In sostanza, il "gratuitamente" non esiste. Anzi: deve essere previsto un «rimborso per il soggetto gestore del servizio pubblico di trasporto ogni volta che c'è un beneficio economico per una categoria di utenti».
La sentenza di appello, pubblicata il 5 aprile scorso, accoglie la richiesta di Cotral.

Anzi. In primo grado, già nel 2017, il Tribunale di Roma aveva condannato per la stessa denuncia Atac a versare 3,2 milioni di euro e il Comune a pagare 657mila euro. Questi ultimi erano stati pagati inserendoli nella variazione di bilancio del 2018 (sindaco Raggi). Ora, Cotral ha ottenuto che venisse ricalcolata la cifra, ottenendo l'ok dai giudici che hanno parametrato il rimborso alle quote effettive che Cotral possiede del consorzio Metrebus.

LE CONDANNE

La condanna nei confronti del Comune «scaturisce dall'avere l'Ente locale disposto, richiesto o riconosciuto le agevolazioni in causa». Per Atac, invece, «l'obbligazione (a rifondere Cotral) scaturisce dall'aver assunto la gestione dell'accordo tariffario stipulato fra i membri di Metrebus».
La sentenza di pagamento è provvisoriamente esecutiva quindi Campidoglio e Atac dovranno comunque intanto pagare con una nuova delibera di debiti fuori bilancio. Reazioni non arrivano né dal Comune né da Atac che, fanno sapere entrambi, ricorreranno in Cassazione.

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