Immobile denunciato dal conducente del tram, chiamato in causa per lesioni stradali personali gravi

Ad aprile il bomber a bordo del suo Suv si scontrò con un convoglio della linea 19

Immobile denunciato dal conducente del tram, chiamato in causa per lesioni stradali personali gravi
di Alessia Marani
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Domenica 16 Luglio 2023, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 11:49

Secondo tempo per l’inchiesta sull’incidente del 16 aprile scorso tra il suv guidato dal bomber della Lazio Ciro Immobile e un tram della linea 19 in piazza delle Cinque Giornate, all’altezza di Ponte Matteotti, in Prati. Se per gli agenti della Polizia locale i rilievi si sono conclusi con un nulla di fatto, impossibile stabilire attraverso gli elementi raccolti secondo i caschi bianchi di chi fosse la responsabilità, ora la partita si riapre del tutto. Nei giorni scorsi infatti, il 56enne autista dell’Atac, V. M., ha formalmente denunciato il calciatore biancoceleste in base all’articolo 590-bis del codice penale, ovvero per il reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime. Allegando alla denuncia referti medici per tre mesi e mezzo di prognosi. 

D’altronde tutti ricorderanno l’immagine del tranviere sbattuto sul pavimento della cabina di guida del convoglio, tra i vetri distrutti nello scontro, prima che, ancora sotto choc e dolorante, fosse portato dall’ambulanza del 118 al pronto soccorso del policlinico Umberto I.

Sulle prime l’uomo venne dimesso con 7 giorni di prognosi, lievitati però nel frattempo a oltre cento per le conseguenze riportate. «Non me la sento di parlare di quel giorno, non ho nulla da dire o da aggiungere», spiega dopo avere fatto denuncia alla caserma dei carabinieri della Garbatella. 

Nello scontro, avvenuto di domenica mattina alle 8,30, i feriti furono in totale dodici, tra cui lo stesso Immobile e le sue due figlie di 8 e 10 anni ricoverate ma per fortuna non gravi. Il centravanti, allora, riportò un trauma alla colonna vertebrale e una costola rotta, nonché una contusione alla mano. Uno spavento enorme per tutti: il muso del Land Rover dell’attaccante si accartocciò su se stesso, il tram venne sbalzato addirittura dai binari, a riprova della violenza della collisione. Entrambi, sia il conducente del mezzo di trasporto pubblico che Immobile (che proveniva dal lungotevere) dichiararono di essere passati con il verde. 

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PUNTI DA CHIARIRE

Una circostanza non del tutto improbabile tenuto conto che più di un tassista testimoniò che in quei giorni il rosso e il verde dell’impianto semaforico scattavano con una rapidità estrema non dando modo a chi viaggiava sulla corsia preferenziale - come il tram - di avere il tempo di oltrepassare il ponte. Ipotesi, tuttavia, che non avrebbe trovato conferma in quanto sostenuto dall’Agenzia per la mobilità i cui tecnici affermarono non fosse stata riscontrata alcuna anomalia sul funzionamento del semaforo.

LE ASSICURAZIONI

Infine, nessuna perizia effettiva venne eseguita per capire a che velocità andassero sia il tram che il suv del giocatore, non essendoci feriti gravi o denunce. Secondo V. M. Immobile correva troppo. 
Insomma, tanti gli aspetti rimasti senza risposta. Ma ora dopo la denuncia lo scenario cambia. Quella che sembrava una questione avviata ormai a risolversi in una estenuante e lunghissima battaglia sul fronte delle assicurazioni, è destinata ad approdare sui tavoli dei pm di piazzale Clodio, dando il là a nuove indagini e a eventuali ulteriori approfondimenti su telecamere da visionare, perizie da richiedere e testimonianze da prendere a verbale. Non solo. L’apertura di un procedimento penale potrebbe favorire, paradossalmente, anche un accordo tra le parti se non la determinazione in maniera più veloce di un risarcimento alla parte lesa.

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