Matteo Orlandi morto a 19 anni sulla Colombo a Roma, aghi di pino sotto accusa: così il ragazzo in scooter è caduto in terra

Al vaglio della Procura la dinamica dell’incidente, migliorano le condizioni della ragazza ferita

Matteo Orlandi morto sulla Colombo a Roma, aghi di pino sotto accusa: così lo scooter è caduto in terra
di Alessia Marani
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Sabato 26 Agosto 2023, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 09:08

Un colpo di sonno, una distrazione fatale, oppure lo scooter elettrico su cui viaggiavano Matteo e Martina sulla Colombo ha perso aderenza sull'asfalto scivolando sugli aghi dei pini accumulati ai bordi della carreggiata. È questa l'ipotesi principale al vaglio ora degli inquirenti (in cerca di testimoni) che ieri mattina sono tornati sul posto per un nuovo e più accurato sopralluogo all'indomani dell'incidente che mercoledì notte è costato la vita al diciannovenne Matteo Anatolij Orlandi, alla guida del "cinquantino" del car sharing preso a nolo. Dietro di lui era seduta la fidanzatina Martina Lorenzi, coetanea, originaria di Brescia, da ieri trasferita nel reparto "Shock e trauma" dell'ospedale San Camillo. Le sue condizioni sono in lieve miglioramento, ha riportato delle lesioni epatiche che continuano a essere monitorate dai medici, è sveglia e tranquilla, ma la prognosi resta riservata. Ieri mattina Paola, la mamma di Matteo, è voluta andare a trovarla. Voleva parlarle, assicurarsi delle sue condizioni di salute, cercare anche di capire il perché di quella che al momento appare come una assurda tragedia. «Ma non le è stato possibile entrare», spiega la mamma della ragazza. «Io stessa - dice nel tardo pomeriggio in attesa fuori dal reparto - ancora non sono riuscita a vederla (ieri, ndr). Quei genitori sono distrutti. Ora l'importante è che Martina si riprenda, poi ci sarà tempo per pensare a quali siano state le cause di questa tragedia».

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Entrambe le famiglie sono state convocate oggi a piazzale Clodio per essere ascoltate.

La Procura procede per omicidio colposo e il pm Mario Dovinola ha delegato la Polizia locale del I Gruppo Trevi alle indagini chiedendo loro nuovi accertamenti. Ieri mattina, gli agenti sono dunque tornati sul tratto di strada, sulla corsia interna direzione Centro all'altezza dell'intersezione con via Marco Polo, per eseguire ulteriori misurazioni e verifiche. C'è da capire quale sia con esattezza il punto in cui il motorino ha iniziato a zigzagare. Matteo sarebbe stato sbalzato via fino a schiantarsi contro un albero: un muro di fronte a lui che non gli ha lasciato scampo.

ALCOL E DROGHE

Lo sbandamento, secondo i primi rilievi, sarebbe iniziato in prossimità di una delle immissioni che dalla laterale esterna portano sulla corsia interna. In quel punto lo scooter si sarebbe avvicinato pericolosamente al bordo strada, proprio dove si accumulano gli aghi di pino. Può Matteo avere dovuto sterzare bruscamente per evitare un'auto di passaggio? Per il momento la Procura propende per l'incidente "autonomo", ossia senza il coinvolgimento di altri veicoli. Ma allora cosa, può avere fatto perdere l'equilibrio al giovane ragazzo che aveva appena terminato il liceo e sognava di fare il medico iscrivendosi a Medicina?

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Gli inquirenti non vogliono lasciare nulla al caso e l'attenzione si è focalizzata proprio su quelle distese insidiose di aghi di pino a bordo carreggiata. Il manto stradale, secondo le prime ricostruzioni, infatti, non presenterebbe dossi o avvallamenti tali da poter giustificare un "salto" improvviso dello scooter che, tra l'altro, per le sue caratteristiche strutturali viaggia solitamente tra i 40 e non più dei 50 chilometri all'ora. Anche se proprio Martina nelle poche parole scambiate con la mamma avrebbe detto di ricordarsi solo di qualche sobbalzo poi più nulla. Il mezzo è stato comunque messo sotto sequestro e verrà sottoposto a perizie meccaniche. Il pm ha dato incarico al medico legale per effettuare l'autopsia su Matteo. L'esame dovrà valutare anche se il giovane, di ritorno con la ragazza da una festa, possa avere bevuto o essersi messo alla guida sotto l'effetto di stupefacenti. «Ma sia lui che Martina - giurano parenti ed amici - sono sempre stati coscienziosi e mai spericolati».
 

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