Il market-place del "fumo" era a Mostacciano, e sull'Anagnina i narcos avevano appena scaricato altri 260 chili di hashish destinati alle piazze di spaccio. Il sequel di droga-Capitale segue tracce e orme di veri e propri corrieri che ogni giorno battono le strade della città. Sorprendendone uno che viaggiava su una vecchia Renault con 25mila euro in contanti nascosti in un doppiofondo sotto il sedile, gli agenti del commissariato di Primavalle, l'altro giorno, sono arrivati a stanare uno "scarico" di stupefacenti allestito in via Casale Agostinelli, zona Est, appena fuori il Raccordo anulare. Gli ordini per le consegne erano partiti attraverso le cripto chat in uso alla rete di broker e di destinatari.
Quando i poliziotti hanno bloccato e iniziato a perquisire il 23enne conducente della Renault e l'amico che era con lui, vecchie conoscenze di zona Casalotti, il telefono del ragazzo ha cominciato a ricevere messaggi a raffica.
LA SORPRESA
I poliziotti, osservata la scena, sono intervenuti immediatamente. Il marocchino ha tentato di scappare a piedi, ma è stato bloccato. Nella busta azzurra vi erano 15 kg di hashish, mentre all'interno della Mercedes, c'era una busta identica contenente altri 5 chili e nei sedili posteriori e nel baule vi erano ulteriori sei pacchi per 40 kg di droga ciascuno, per un peso totale di circa 260 kg. Durante le perquisizioni domiciliari, sono stati rinvenuti ulteriori 100 grammi di hashish e materiale per il confezionamento. Lo straniero e il 67enne sono stati arrestati e portati in carcere. Mentre i due ventenni e l'uomo col cappello, italiano di 43 anni, sono stati denunciati a piede libero. Il sospetto degli inquirenti è che il marocchino avesse appena ricevuto parte di un carico arrivato a bordo di tir dalla Spagna.Fiumi di hashish ordinati sulle piattaforme social, invece, erano pronti per essere spediti in Sicilia da un appartamento di Mostacciano. Ne nascondeva quasi cento chili, il "custode" un egiziano di vent'anni, Hamed Salem, arrestato dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta. Lo straniero gestiva di fatto il deposito in cui sono spuntate fuori anche due pistole e tre "penne pistola" artigianali. La rete di conoscenze dell'egiziano porterebbe gli investigatori sul litorale: Ostia e Acilia le piazze frequentate dallo straniero. Da lì arriva la "merce" che a Mostacciano veniva confezionata e spedita secondo gli ordini impartiti via social. I finanzieri dell'isola sono risaliti fin nella Capitale per porre fine al traffico di droga ben collaudato nell'ambito del quale sono state arrestate altre undici persone e sequestrati altri venti chili di stupefacenti.