Scontri con la polizia al Viminale,
Il vicesindaco Nieri a processo

Scontri con la polizia al Viminale, Il vicesindaco Nieri a processo
di Sara Menafra
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Mercoledì 30 Aprile 2014, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 11:08

Il dibattimento cominciato due giorni fa, a quattro anni dai fatti, e riprender il prossimo 19 settembre.

Mentre continuano le polemiche per la solidarietà espressa agli occupanti dell’Angelo Mai nei giorni scorsi e per una intercettazione in cui parlava di «forzare la mano» sul tribunale per bloccare gli sgomberi, il vicesindaco di Roma Luigi Nieri si trova ad affrontare un processo per concorso in resistenza a pubblico ufficiale e lesioni nell’ambito della manifestazione sui fatti di Rosarno che si svolse a Roma a gennaio del 2010. Le udienze sono riprese ora dopo diverse interruzioni, l’ultima delle quali motivata dal cambiamento di collegio. E dopo due testimonianze raccolte durante il dibattimento di ieri, la discussione riprenderà il prossimo 19 settembre.

L’ACCUSA

Secondo gli elementi raccolti dal pm Luca Tescaroli, l’attuale vice sindaco di Roma avrebbe partecipato alla manifestazione prendendo parte anche agli scontri, ma senza un’accusa specifica nei suoi confronti. L’identificazione per entrambi i reati è basata sui video della manifestazione e sulla testimonianza di un agente del Reparto mobile. Le tensioni al presidio in solidarietà con i braccianti immigrati di Rosarno fecero notizia già a gennaio del 2010, quando il sit-in convocato a piazza Vittorio si trasformò in un corteo diretto al Viminale. A largo Esquilino, poco lontano dal ministero degli interni, gli scontri con un bilancio non proprio insignificante: un agente colpito alla testa da un sampietrino, due dimostranti stati portati in ospedale e numerosi i contusi. Alla fine furono identificati trenta contestatori, per i quali scattò la denuncia per partecipazione a manifestazione non autorizzata.

Assieme a Nieri, sono a processo altre nove persone tra i quali l’ex consigliere comunale sempre di Sel Andrea Alzetta. Dalla singola vicenda è nato anche un secondo procedimento, per gli stessi fatti, anch’esso ancora in corso la prossima udienza è prevista per il prossimo 12 maggio.

LE GIUSTIFICAZIONI

Due anni fa, nel 2011, fu lo stesso Nieri a dare la notizia del rinvio a giudizio con un video su youtube ancora disponibile sul suo sito internet. «Nel mio caso ero in piazza nella veste di rappresentante istituzionale - dichiara Nieri dicendosi pronto a difendersi nel corso del processo - , ero allora assessore al bilancio della Regione Lazio ed ero intervenuto per svolgere il ruolo che attiene a chi ricopre incarichi istituzionali, ossia se necessario di mediazione tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Questo episodio mi preoccupa, per il segnale che questa vicenda lancia. La nostra giustizia persegue coloro che credono nei diritti umani». Ieri ha aggiunto che la prima udienza ha confermato la sua posizione: «Gli agenti della Digos chiamati a deporre in Tribunale a riguardo, hanno dichiarato che ero stato coinvolto appositamente per intervenire e mediare come figura istituzionale riconosciuta».

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