Sgomberi, il vicesindaco: «Mie conversazioni uguali a dichiarazioni pubbliche»

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Venerdì 25 Aprile 2014, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 14:40
Chi amministra chiamato ad assumere decisioni e talvolta a forzare la mano. un dovere per chi intende la politica come un servizio alla collettivit e crede nella giustizia sociale.

Potrebbe essere una frase estrapolata dall'intercettazione telefonica che mi riguarda e che oggi è stata pubblicata da alcuni quotidiani, invece è un estratto dall'articolo che ho firmato lo scorso 5 aprile sulle pagine de Il Manifesto». È quanto dichiara il vicesindaco di Roma Capitale Luigi Nieri.



«Come è evidente, non c'era bisogno di pubblicare le conversazioni private che ho avuto con un'attivista dell'Angelo Mai nei giorni degli sgomberi del centro culturale e delle due palazzine occupate di via delle Acacie e via Tuscolana, bastava scorrere i miei comunicati stampa e leggere le mie riflessioni - prosegue Nieri - Non c'è alcuna differenza fra le mie conversazioni private e le mie dichiarazioni pubbliche, perchè il mio atteggiamento è sempre stato coerente con le mie convinzioni e il mio credo politico». «Dalle intercettazioni pubblicate si evince una cosa soltanto, che sono un uomo di sinistra dentro e fuori le istituzioni, ma non credo che si tratti di una notizia esclusiva, è cosa nota da oltre 40 anni. - Nieri aggiunge - Il mio numero di cellulare ce l'hanno tutti, perchè sono un amministratore vicino alla gente e sono sempre a disposizione di chi ha problemi e affronta difficoltà. È così che interpreto anche il mio ruolo di vicesindaco di Roma, mi faccio mediatore dei conflitti sociali, perchè è mio preciso dovere».