Umberto I, la sala parto è nei corridoi
Sporcizia e degrado: la porta del bagno rotta da un anno

Umberto I, la sala parto è nei corridoi Sporcizia e degrado: la porta del bagno rotta da un anno
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 16 Dicembre 2013, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 08:15

Le immagini parlano meglio di qualsiasi descrizione. Le partorienti sono sulle barelle nei corridoi. Nella sala sono una vicina all’altra, perch lo spazio poco.

E la porta di legno del bagno è rotta da un anno, non è mai stata riparata: al suo posto c’è una tenda di plastica e sopra c’è disegnata una maniglia, tanto per salvare almeno il buon umore. Solo che quella è la toilette che devono usare le partorienti. Benvenuti alla sala parto del padiglione di ginecologia e ostetricia del Policlinico Umberto I.

L’ISPEZIONE

La settimana scorsa un consigliere regionale del Pd, Riccardo Agostini, ha svolto un’ispezione e ciò che ha visto lo ha molto preoccupato: «Ho visitato il dipartimento di Clinica ostetrica e ginecologica dell’Umberto I e ho potuto riscontrare il grave degrado della sala parto-sala operatoria, riscontrando una grave inadeguatezza delle strutture e una esiguità degli spazi, che a sua volta genera una serie di problemi che potrebbero portare gravi conseguenze sulle pazienti».

Gli spazi originari della sala parto dell’Umberto I furono chiusi nel 1999, a causa di alcuni casi di infezione. L’area assegnata doveva essere provvisoria, ma da allora nulla è cambiato. Così solo l’impegno del personale sopperisce a una situazione di grave difficoltà: basti pensare che il reparto potrebbe ospitare mille parti all’anno, in realtà ce ne sono 1.800. Così le partorienti restano anche sulle barelle nei corridoi. Spiega un dipendente: «Normalmente una partoriente dovrebbe arrivare in travaglio, partorire, andare in degenza nel reparto con il neonato. Tutto questo non è possibile».

Agostini aggiunge: «Teniamo conto che stiamo parlando di un centro di III livello, considerato uno dei più importanti d’Italia, dove si fa ricerca e si assicurano elevate prestazioni ai pazienti. Nonostante gli abbondanti spazi a disposizione del dipartimento, quelli dedicati a sala parto e sale operatorie sono insufficienti per l’affluenza giornaliera di pazienti (da un minimo di 15 ad un massimo di 30), che sono sistemate precariamente sulle barelle e dividono solo due sevizi igienici». Secondo quanto racconta il personale le pazienti restano lunghi periodi in sala parto a causa della mancanza di posti.

«Questo - dice Agostini - genera una grande confusione dovuta alla permanenza, nello stesso locale, di pazienti in travaglio, altre sottoposte a esami clinici e altre ancora assistite in puerperio». Viene a mancare la privacy, ci sono percorsi dei materiali confusi, con «grave rischio di infezioni. Inoltre risultano insufficienti e obsolete le attrezzature necessaria al lavoro dei medici».

I LAVORI

Dal canto suo, il direttore generale del Policlinico Umberto I, Domenico Alessio, conferma l’esistenza del problema, all’indomani del nuovo protocollo d’intesa tra l’Università La Sapienza e la Regione: «Insieme ai locali della farmacia, dove di recente c’è stato un allagamento, quella della sala parto è una delle priorità che ho segnalato alla Regione per fare partire i lavori di ristrutturazione. Il problema è reale, bisogna risolverlo».

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