Microcamera nel bagno per la filmare la collega: indagato un impiegato

Microcamera nel bagno per la filmare la collega: indagato un impiegato
di Alfredo d'Alessandro
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Marzo 2024, 07:16

Avrebbe piazzato una micro telecamera dotata di scheda di memoria nel bagno dell’ufficio e in questo modo si è impossessato delle immagini di una sua collega di lavoro, immagini che ha poi trasferito su un supporto di memoria: per questi fatti un impiegato di 59 anni di una associazione di categoria (omettiamo il nome per tutelare l’identità della donna) è stato citato in giudizio dal pm di Chieti con l’accusa di interferenze illecite nella vita privata e dovrà presentarsi il 24 maggio all’udienza pre dibattimentale dove la collega, parte offesa, assistita dall’avv. Roberto Ferrone, si costituirà parte civile. 

Il fatto è venuto alla luce in maniera quasi fortuita. L’impiegata sta scaricando la posta elettronica quando il software apre in automatico la cartella immagini e la sua attenzione viene richiamata da due foto molto scure. E così le apre, scoprendo che la ritraggono seminuda nel bagno adiacente alla sua stanza e che è solita utilizzare. A quel punto la donna va in bagno dove trova una telecamera nascosta in un involucro di polistirolo nero, all’angolo opposto rispetto al water, collocato su dei vasi vuoti che in ufficio vengono utilizzati per le piante.

La donna fa foto e video e vorrebbe chiudersi in bagno nell’attesa che rientri il dirigente ma il bagno è occupato e torna nella sua stanza.

Nel frattempo è rientrato il collega, oggi imputato per questa vicenda, il quale entra in bagno non appena l’occupante apre e ne esce frettolosamente portando in mano un pezzo di polistirolo che non riesce a nascondere del tutto e torna nella sua stanza: è l’involucro del toner della fotocopiatrice, e al centro ha un ritaglio a forma di quadrato, al cui interno c’è il piccolo obiettivo di una telecamera.

È probabile che la donna, avvicinandosi alla telecamera nascosta per fare la foto, possa aver azionato un alert che si è attivato direttamente sul cellulare del collega spingendolo a rimuovere repentinamente il congegno dal bagno. A quel punto con la denuncia partono anche le indagini: si scopre che l’impiegato aveva per ragioni di lavoro le credenziali per accedere al computer della collega e negli ultimi tre mesi passava molto tempo nella sua stanza a chiacchierare mentre lei lo invitava a uscire perché doveva lavorare. E nei giorni a seguire, era nervoso, sospettoso e controllava ogni spostamento della donna all’interno dell’ufficio, cercando di vedere e ascoltare, una volta l’ha seguita mentre andava al bar. Quando scatta la perquisizione, l’uomo consegna spontaneamente una microcamera wifi detta anche telecamera spia a distanza, una micro sd, alcune pen drive, un hard disc, un tablet e un pc portatile. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA