Roma, picchia e molesta la ex: a giudizio 81enne

Roma, picchia e molesta la ex: a giudizio 81enne
di Adelaide Pierucci
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Giovedì 5 Maggio 2016, 09:07

Telefonate anonime a raffica, gli insulti per strada, le ruote delle gomme bucate, gli schiaffi per gelosia, i pedinamenti ovunque, anche in vacanza. Non un fiore, non un messaggio romantico. Un nonno stalker, e a suo dire innamorato, ieri è stato spedito a giudizio a piazzale Clodio per aver perseguitato per mesi l'ex fiamma. Lui 81 anni, lei quasi 70. Tutti e due vedovi, di Centocelle, amanti del liscio, si erano conosciuti in una sala da ballo.
E proprio tra una mazurka e un cha cha cha era nata una storia finita male, anzi malissimo. Dal centro anziani, infatti, i due si sono ritrovati faccia a faccia in un'aula di giustizia. Lui convinto di aver ragione e di essere vittima di un amore buttato via. Lei sfiancata dalle continue persecuzioni.
«Siamo stati due anni e mezzo assieme - ha detto la vittima ricapitolando la storia in una delle tante denunce - Ma lui voleva un rapporto esclusivo. Pretendeva che non frequentassi più le mie amicizie e allora l'ho lasciato. Da quel momento non ho avuto più pace».

GLI APPOSTAMENTI
Nemmeno il divieto imposto dai giudici di avvicinarsi all'ex fidanzata, pena il rischio di finire ai domiciliari, ha infatti calmato il nonnetto innamorato. Così il giudice per le indagini preliminari ha disposto ieri che a carico dell'ottantenne si aprisse un processo per stalking, in cui lei, assistita dall'avvocato Domenico Naccari, sarà parte civile.
L'anno orribile è il 2015. Il pensionato alternava telefonate anonime o minatorie agli appostamenti. «Mi hai fatto un bello scherzo - le diceva - presto ne avrai uno pure tu». Ma erano proprio le imboscate a far infuriare e terrorizzare la donna. Una volta era riuscito a rimanere sotto casa di lei per quattro giorni di fila. L'estate scorsa, sapendola in vacanza a Fiuggi con le amiche, aveva prenotato nell'albergo vicino per stare accanto a lei. Altre trappole le piazzava davanti all'asilo dei nipoti, nella lavanderia dove lei stirava per arrotondare la pensione e, soprattutto, nelle balere, dove temeva che si invaghisse di qualcuno. Fino al giorno in cui la strategia dell'anziano è cambiata e ha cominciato ad alzare le mani, a parlare di vendette e di morte.

LE RUOTE BUCATE
«Una volta mi sono ritrovata le ruote dell'auto bucate - ha denunciato lei ai carabinieri l'estate scorsa - Eppure non ho mai avuto nemici. Il gommista mi ha detto che erano tagli di coltello... Chiedo gentilmente il vostro intervento, che mi lasci in pace».
In un'altra occasione i due erano finiti alle mani. L'anziana si stava allontanando con un'amica («classe 1936», specifica lei) da una sala da ballo dove aveva incontrato l'uomo, ma nel piazzale sono volati schiaffi. «Lui si è precipitato in cortile per seguirci - ha raccontato la pensionata - perché io e la mia amica andavamo in un altro centro anziani dove ci aspettavano altri amici per finire la serata. Per rabbia gli sono andata incontro. Di riflesso mi ha mollato un ceffone, come altre volte. Allora gli ho sferrato un calcio. Lui, da vigliacco, si è graffiato il viso e poi è rientrato per ingiuriarmi. Va pure in giro con un coltellino e in casa ha anche una pistola». Per fortuna, però, era solo un giocattolo.