Rifiuti, guerra a Roma. Renzi: Raggi incapace. Il sindaco: colpa del Pd

Rifiuti, guerra a Roma. Renzi: Raggi incapace. Il sindaco: colpa del Pd
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Mercoledì 10 Maggio 2017, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 15:56

ROMA Matteo Renzi le dà dell'«incapace» perché «ormai governa da un anno». E lei, Virginia Raggi, gli risponde che «è ridicolo perché il Pd non ha reso autonoma Roma quando ha chiuso la discarica di Malagrotta». Domenica il segretario del Pd suonerà la carica delle ramazze con le maglie gialle per pulire la Capitale dai rifiuti, ma intanto la sindaca grillina lo provoca così: «E dove immagina di portarli? Magari farebbe bene a trasferirli davanti al palazzo della Regione». E dunque nella battaglia dell'immondizia, che si gioca sulla pelle dei romani, si inserisce anche Nicola Zingaretti, il governatore dem. Che viene attaccato dalla pentastellata: «Dal 2012 la Regione - spiega la sindaca da Bruno Vespa a Porta a Porta, promettendo che entro la settimana il peggio sarà risolto - non ha un piano dei rifiuti né una tariffa. Ho pronti tre impianti per l'umido ma non dico dove». Zingaretti non ci sta e rilancia: «Basta bugie, ci dica dove vuole fare gli impianti».
Continua il ping pong avvelenato sui rifiuti che inondano gran parte delle vie della città. Un terreno di propaganda politica dove tutti giocano al rialzo con il lancio del sacchetto. E allora ecco Beppe Grillo (ironico) dal blog: «È colpa dei 5 Stelle la gestione dei rifiuti di Roma, anche se l'ha gestita il Pd con Mafia Capitale per anni».
LO SCONTRO
L'antifona è questa, volano gli insulti e intanto si cercano soluzioni tampone contro l'emergenza: entro la settimana sarà attivato a Ostia un tritovagliatore mobile in grado di trattare 300 tonnellate di rifiuti al giorno, in parallelo aumenteranno i carichi di cdr (da 900 a 1.300 tonnellate a settimana) destinati all'inceneritore di San Vittore (Frosinone). Una corsa contro il tempo per liberare Roma e anche le bacheche Facebook dei pentastellati dalle foto dei cassonetti pieni (quella dell'assessore Pinuccia Montanari ne è invasa). Raggi per respingere l'assedio mediatico politico del Pd di Renzi, prova a uscire dall'angolo dal salotto di Bruno Vespa. Spiega che non è in corso alcuno «scaricabarile» ma che si limita a rispettare le direttive dell'Unione europea: «Non ci saranno discariche né inceneritori, al contrario di quanto vogliono il Governo e la Regione, visto che i terreni interessati sono di Cerroni. Non è che l'Europa va ascoltata solo quando lo dice Renzi».
Il segretario del Pd ha da giorni annusato la polemica e continua a ficcarcisi dentro in vista dell'appuntamento di domenica: «La nostra idea nasce dal desiderio di dare una mano. I cinque stelle - spiega l'ex premier - governano Roma da un anno e la situazione rifiuti peggiora ogni giorno». Ma è la Regione il punto di caduta degli attacchi del Campidoglio. Il ragionamento di Raggi è questo: non possono partire i camion di rifiuti trattati perché Zingaretti non ha previsto impianti sufficienti e, addirittura, non autorizza l'incremento della capienza di quelli esistenti. «Non lo diciamo noi ma il Governo: l'impiantistica del Lazio è sottodimensionata». Zingaretti le dà della bugiarda, nega che ci siano in ballo tre impianti per l'umido, come lei invece sostiene. Il governatore: «Roma Capitale ci dica quali impianti servono, dove li vuole fare, e noi ovviamente aiuteremo e faremo di tutto perché queste procedure vadano avanti più rapidamente possibile. Abbiamo sempre aiutato la città, ora occorre voltare pagina. Ci dicano di cosa hanno bisogno, e noi faremo la nostra parte».
Dai cumuli dei rifiuti ai cinghiali che scorrazzano tra i cassonetti in cerca di cibo è breve. Le foto hanno fatto il giro del web. E Raggi accusa di nuovo sprezzante: «E' la Regione che si dovrebbe occupare della fauna selvatica». Risposta: «Il problema nasce dai troppi rifiuti presenti nei cassonetti stracolmi, una cosa mai successa prima». Anche sui migranti Raggi lancia una stoccata: «Chiedo al governo una politica seria perché sono tantissimi, sono troppi. Siamo over quota - spiega - anche la prefettura ci dà ragione».
Simone Canettieri
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