Roma, stop agli ambulanti al Palatino: «Più telecamere e vigilantes»

(Foto di Giacono Gabrielli/Ag.Toiati)
di Laura Larcan
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 08:10
Un nuovo sistema di video-sorveglianza, una cabina di regia hi-tech, squadre di personale anti-intrusioni. Debutta l'offensiva del Palatino contro gli ambulanti. La piaga, più volte denunciata, del business degli abusivi che scavalcano la recinzione per vendere di tutto all'interno dell'area archeologica statale, viene presa di petto. La Soprintendenza speciale di Roma, guidata dall'architetto Francesco Prosperetti, che ha in gestione il parco da 35 ettari di patrimonio dell'Umanità, sceglie la linea dura. Un passo importante, a lungo atteso, contro venditori di bottigliette d'acqua, cappelli, selfie stick, e souvenir paccottiglia che sfoderano la mercanzia tra colonne e templi. Il risultato sarà tutto da testare e documentare, ma la sperimentazione è pronta a partire.

I lavori fervono tra Foro Romano e colle dei Cesari, i tecnici, in queste ore, stanno montando gli ultimi impianti. Il progetto, in fondo, viene dal passato. Partiva nel 2009 con un piano di finanziamento da 2 milioni di euro che si è realizzato per lotti annuali («poco alla volta, come formichine», ironizzano dalla Soprintendenza) per coprire i punti delicati ma anche quelli più importanti del parco. L'ultimo intervento, messo in opera nelle ultime settimane, riguarda finalmente i punti critici, se non dolenti, dell'anello delle recinzione dell'area museale, dove per entrare il pubblico paga un ticket mentre gli ambulanti clandestini, manco a dirlo, scavalcano illecitamente. Il più delicato ma anche il più pesante, visto che sono quasi due chilometri lineari di perimetro. I punti chiave sono già presidiati.

LA MAPPA
Vediamo nel dettaglio. Le telecamere monitorano già il varco all'altezza del Carcere Mamertino, preso di mira più e più volte dagli ambulanti per scavalcare o per passare illegalmente la merce ai colleghi all'interno del parco. Una dinamica spesso salita all'onore delle cronache. Ancora, occhi tecnologici anche sui cancelli presso la Basilica di Massenzio, altro punto prediletto dagli ambulanti per dare prova di prestazioni atletiche da parte degli abusivi. Stesso presidio di video-sorveglianza sul versante di Santa Maria della Consolazione. Ancora telecamere sfilano lungo il bordo degli ingressi: dal Vignola, passando per via della Salara Vecchia sui Fori Imperiali, e all'Arco di Tito sulla via Sacra. «Le telecamere serviranno alla dissuasione - racconta Giuseppe Morganti architetto responsabile della sicurezza dell'area - Il tutto si può completare efficacemente con un unico provvedimento, l'aumento del personale».

Le immagini arrivano tutte alla sala-regia presidiata dal personale e che funziona (compatibilmente con le manutenzioni) anche sulla base del sistema di rilevatore di movimento che allerta in automatico l'operatore. Una volta scattato l'allarme? A questo punto potrebbero scattare i vigilantes. Non il personale interno di custodia addetto all'accoglienza, bensì unità anti-ambulanti. Da quanto si apprende, gli uffici del Foro Romano starebbero lavorando proprio a organizzare una nuova squadra di personale aggiuntivo specializzato per la security. I dettagli saranno comunicati nei prossimi giorni dalla Soprintendenza. Chiaro che l'assedio degli ambulanti abusivi è un problema che nasce all'esterno dell'area museale. L'auspicio degli uffici tecnici è che ci sia il giusto coordinamento con le forze di polizia per arginarlo. Non solo i cancelli. Sul cosiddetto clivo Palatino, la strada che dall'Arco di Tito sale all'Antiquarium si possono ora già vedere i pali su cui sono state montate le nuove telecamere (che possono effettuare un intero giro a 360 gradi). «Abbiamo realizzato così una serie di presidi di monitoraggio tecnologico delle zone più delicate - precisa Giuseppe Morganti - dove si conservano affreschi o reperti preziosi per intenderci. Stiamo così coprendo tutta l'area».

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