Fiumicino, scoppia il caso amianto: ancora malesseri dei dipendenti, oggi lo sciopero

Fiumicino, scoppia il caso amianto: ancora malesseri dei dipendenti, oggi lo sciopero
di Mara Azzarelli
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Martedì 12 Maggio 2015, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 12:59

Non bastava l'incendio. Adesso in aeroporto arriva anche la paura delle polveri di amianto. E' quanto denunciato ieri da alcuni lavoratori riuniti in protesta davanti al Terminal 3 del Leonardo da Vinci. «A cinque giorni dall'incendio e dopo numerosi malesseri segnalati dai dipendenti - dice Susi Ciolella dell'esecutivo provinciale confederale Usb - la Asl ha mandato i suoi ispettori in aeroporto. Abbiamo raccolto le preoccupazioni di uomini e donne che lavorano in aerostazione e avanzato richiesta alle autorità competenti. Vogliamo sapere se la situazione è a rischio, se possono lavorare tranquilli. Chiediamo di sapere con certezza se l'aria è pulita e se ci sono le particelle di amianto. I lavoratori hanno paura e vogliamo solo delle risposte in merito».

L'EDIFICIO

A cinque giorni dall'incendio divampato nell'area transiti del Terminal 3 che ha bruciato mille metri quadrati dell'area commerciale e con l'aeroporto che sembrava tornare, almeno dal punto di vista dei voli e delle code, verso la normalità eccolo dunque che si fa strada un altro spauracchio: l'amianto. Era presente o no nella parte di edificio interessato dal rogo? Aeroporti di Roma, la società che gestisce lo scalo, smentisce categoricamente. «Nell'area andata a fuoco non c'è amianto, i risultati giunti in meno di 24 ore evidenziano che i valori riscontrati sono nettamente inferiori a quelli previsti dalla normativa nazionale e internazionale» fa sapere Adr. Manca la versione della Asl. Il Dipartimento di prevenzione della Rmd non sa infatti fornire indicazioni sulla presenza di questo materiale nell'edificio perché non dispone, a quanto risulta, di una mappatura specifica. La Asl prima di ieri non aveva nemmeno effettuato i rilievi dopo l'incendio e quindi non poteva né confermare le paure né farle rientrare.

I PANNELLI

«La certificazione sulla salubrità dell'aria sulla base della quale è stato riaperto l'aeroporto non è nostra.

Abbiamo mandato degli ispettori proprio oggi (ieri: n.d.r.)» si limita a dire il direttore generale della Asl Rm, Vincenzo Panella. Ad alimentare paure e dubbi sono delle foto che circolano nel web. Si vedono dei pannelli ondulati poggiati su una parete, insieme a del materiale di scarto della bonifica. Scatti che vengono condivisi in rete tra frasi di rabbia e sospetti. «L'aria è irrespirabile a prescindere - riprende la sindacalista - ma questa paura dell'amianto si sta diffondendo a macchia d'olio fra i lavoratori, per questo abbiamo chiesto alla Asl di fare delle verifiche». Aumentano nel frattempo le persone, dipendenti aeroportuali e uomini delle forze dell'ordine, che dichiarano di avvertire un forte senso si nausea e amaro in bocca per aver respirato fumo o inalato fuliggine. «Ho appena chiesto alla mia segreteria - dichiara Carlo Pelliccioni, il vice segretario regionale del sindacato di polizia Sap - di attivarsi per verificare se ci possono essere pericoli o rischi per la salute dei poliziotti». Un appello a cui si unisce con una nota divulgata anche Marco Ruggeri, segretario generale aggiunto del sindacato Clas. Intanto i lavoratori dell'aeroporto oggi incrociano le braccia dalle 11 alle 12:50.