Roma, "Si muove la città: ricominciamo". Raggi e Zingaretti a confronto

Virginia Raggi e Nicola Zingaretti
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Sabato 24 Giugno 2017, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 16:27
«Si muove la città: ricominciamo». E' l'iniziativa basata su sei punti fondamentali per ridare centralità alla Capitale e alla sua Città metropolitana e lavorare insieme per il bene comune, organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e che oggi ha riunito intorno allo stesso tavolo soggetti istituzionali, sociali, culturali ed economici della Capitale. All'incontro presso il Tempio di Adriano erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma, Virginia Raggi nonché il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti.

I SEI PUNTI
Sei i punti d'intervento individuati: politiche per lo sviluppo e la legalità, riorganizzazione della macchina pubblica, politiche del welfare, della disabilità e abitative, mobilità, rifiuti e riorganizzazione delle partecipate, periferie, politiche di bilancio, fiscali e tariffarie. Temi
sui quali è stato redatto un documento unitario da parte dei sindacati e che è stato consegnato a Comune di Roma, Regione Lazio e Governo per stimolare iniziative concrete e a breve termine. «Esistono urgenze non più rinviabili. Non servono parole, è ora di agire ed
è l'ora di tutti. Perché solo uniti si potrà riuscire a far ripartire una Capitale nota oramai più per le sue mancanze che per le bellezze che la caratterizzano. Il fascino dei monumenti, della nostra storia si perde purtroppo nelle istantanee del degrado che abbiamo intorno, nei disservizi e nelle mancate infrastrutture. Chi non si unisce è contro il cambiamento, è
contro Roma» hanno spiegato i segretari di Cgil Roma e Lazio, Michele Azzolla, di Cisl Roma e Rieti, Paolo Terrinoni e di Uil Roma e Lazio, Alberto Civica.

LA SINDACA: RICOSTRUIRE UNA CITTA' DEVASTATA
«Ringrazio Zingaretti per aver accettato il dibattito, spiace non vedere il Governo, spiace
davvero». Così la sindaca Raggi che ha ricordato la «sottoscrizione del protocollo
per rilanciare Roma. Vi ringrazio per aver raccolto il testimone» con questo evento «che vede presenti quasi tutte le istituzioni, parti sociali, player seduti insieme per parlare di Roma». E ancora. «Lo dico senza difficoltà, abbiamo raccolto una sfida complessa e l'abbiamo raccolta con molta consapevolezza. Per noi - ha aggiunto Raggi - è stato importante riuscire a ricominciare dal rimettere a posto i conti. Con la chiusura del bilancio nei tempi siamo riusciti a riprogrammare, quindi a indire le gare, e abbiamo ottenuto una premialità di 15 milioni. La
programmazione va incontro a chi prima veniva schiacciato da logiche diverse dalle gare».
La Capitale «è una città di tutti e tutti devono poter lavorare e investire a Roma anche se c'è uno squilibrio di base tra residenti e popolazione effettiva, che effettivamente deve essere colmato. La coesione tra tutte le parti sociali quindi è fondamentale per le sfide che abbiamo davanti. Il mio compito è ricostruire una città disastrata», ha concluso Raggi.
La sindaca ha spiegato alcune azioni in campo: l'installazione entro fine mandato di 700 colonnine elettriche per la ricarica delle auto («la formula E va in questa direzione», ha detto); la percentuale di trasporto pubblico da dare a un secondo gestore verrà suddivisa in due appalti. E ha parlato dello squilibrio tra residenti formali (3,5 milioni di persone) e quelle effettive che vivono davvero in città, un milioni in più.

IL GOVERNATORE: ROMA NON CONFERISCE RIFIUTI NEL SUO TERRITORIO
«Non esiste alcun problema di scontro istituzionale. Non è questo il problema questo problema non esiste. È un errore pensare che maggioranze di governo automaticamente corrispondano a scontro istituzionale», ha detto nel suo intervento il giovernatore Zingaretti. «C'è già tanta polvere, non ne aggiungiamo altra. Questo problema non esiste. È un errore di lettura pensare che a maggioranze diverse corrisponda conflitto - ha spiegato -. Abbiamo fatto una
scelta improntata a collaborazione e siamo in una fase di sviluppo positivo. Ci sono opinioni molto diverse sulla credibilità e fattibilità del piano rifiuti ma non hanno mai comportato un
approccio censorio o di negazione di responsabilità - ha continuato - Tutte le richieste di Roma sono state accolte. Penso che sia un problema il fatto che Roma non conferisca un grammo
nel suo territorio. Io penso che sia un problema perché i cittadini degli altri comuni non possano essere considerati depositari all' infinito di materiali da questa città. Un conto è l'orgoglio ma poi c'è il rischio che possa diventare atto di arroganza».
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