Bisognerà aspettare l’autunno per rivedere gli stradini posare l’asfalto sulle vie e sulle piazze groviera di Roma. Sono sospese almeno fino a settembre le nuove attività di manutenzione ordinaria delle strade: cioè rifare il cosiddetto tappetino di tre centimetri di bitume. Colpa dell’ennesimo bando comunale rivelatosi un flop e che è stato pubblicato nel gennaio del 2021. Doveva vedere gli affidamenti alle ditte ad aprile e, invece, costringerà la commissione di gara a lavorare almeno altri 5 mesi per dirimere un’intricata matassa: sì, perché quasi tutte le 216 offerte presentate sono risultate inficiate da “anomalie”. In sostanza le imprese hanno garantito massima qualità nei lavori in cambio di prezzi più bassi pur di strappare la commessa. Per la legge questa procedura - in un’era nella quale il minimo ribasso è considerato insostenibile - va autorizzata soltanto in casi eccezionali. E così, mentre i travet saranno costretti a visionare di nuovo decine e decine di carte, i cantieri restano al palo. Il tutto in una Roma dove secondo il Codacons c’è una buca stradale ogni 15 metri. Dove in un’arteria trafficata come corso Francia, secondo i tecnici del Comune, si sono verificati 124 gli incidenti dal gennaio 2020 al 25 aprile 2022.
I RITARDI
A mettere nei guai l’amministrazione Gualtieri è stato il bando lasciato in eredità dalla giunta Raggi per l’esecuzione dei lavori di pronto intervento e di manutenzione ordinaria della grande viabilità (le arterie principali): un accordo quadro triennale, diviso in 12 lotti e per un valore di 180 milioni di euro, con il quale il Campidoglio seleziona e poi chiama via via le ditte per affidarle i lavori di rifacimento del manto stradale, di riparazione delle buche e di sorveglianza per valutare eventuali disconnessioni dell’asfalto. Ma le cose sono andate diversamente da come speravano questa e la precedente giunta. Intanto perché la commissione che doveva esaminare le offerte è stata nominata il 26 marzo del 2021 e ha iniziato a lavorare soltanto a inizio luglio di un anno fa. Ma quando sono state aperte le buste, i funzionari si sono accorti che qualcosa non andava. «Mediamente - spiega l’assessora ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini - dieci offerte per ciascuno dei 12 lotti sono risultate “anomale” ai sensi del Codice dei contratti, cioè con punteggio tecnico e punteggio economico superiore alla soglia dei quattro quinti del massimo previsto dal disciplinare di gara. Il bando, purtroppo, prevedeva la valutazione tecnica sulla base di criteri per la maggior parte di tipo “discrezionale” anziché tabellare, il cui punteggio è attribuito attraverso un’approfondita (e temporalmente lunga) analisi delle offerte». Se non bastasse, «visto che è passato quasi un anno, la commissione, non solo deve rivedere gli atti, ma anche richiamare le aziende per sapere se la loro offerta è ancora valida».
Di conseguenza si sono persi 13 mesi di lavoro e si rischia il caos.
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CORSO FRANCIA
Intanto, ieri, in commissione capitolina Trasparenza guidata da Andrea De Priamo, il comandante del XV Gruppo della Polizia locale di Roma Capitale, Barbara Lugani, ha fatto sapere che a Corso Francia «ci sono stati 124 incidenti verificati da gennaio 2020 al 25 aprile 2022». Proprio in questa strada il 7 aprile scorso ha perso la vita il 19enne Leonardo Lamma, cadendo dalla moto. Da qui la richiesta del XV Municipio di installare telecamere e segnaletica high tech per evitare nuovi tragedie.
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