L'INTESA
Il protocollo d'intesa tra Campidoglio e Inps, che sarebbe dovuto entrare in vigore nella primavera di due anni fa, prevedeva un'analisi approfondita del database delle assenze del dipartimento Personale del Campidoglio, che avrebbe dovuto essere scandagliato da una commissione di esperti dell'Inps, con l'obiettivo di avviare una serie di controlli mirati, con visite fiscali per la prima volta anche nei fine settimana, di cui si sarebbe occupato direttamente l'Istituto di previdenza. Il gruppo di controllo, attraverso «strumenti sofisticati di monitoraggio e analisi statistica», commentava Marino, avrebbe permesso al Campidoglio di «valutare i fenomeni che determinano le differenze nelle assenze, in modo da poter intervenire».
LO STOP
E invece, due mesi dopo cambia tutto: la trattativa per il contratto decentrato dei lavoratori capitolini riprende, anche se con scarsi risultati. Ma, dopo aver raggiunto un labile accordo raggiunto con le insegnanti delle scuole comunali, l'amministrazione è pronta a riaprire il tavolo con le sigle dei vigili e degli impiegati amministrativi. E così il vicesindaco Luigi Nieri, che aveva la delega al Personale, tenta di rasserenare gli animi della trattativa, annunciando che «è necessario rimandare la sottoscrizione del protocollo» con l'Inps, dato che «in queste settimane l'amministrazione è impegnata con le organizzazioni dei lavoratori per arrivare alla condivisione delle scelte sul salario accessorio». La vertenza sindacale, quindi, blocca tutto in attesa di tempi migliori.
IL VALZER
Il Campidoglio, poi, finisce nel frullatore: a giugno arriva la seconda ondata dell'inchiesta di Mafia Capitale, che distoglie l'attenzione dalle vicende puramente amministrative. Poi la giunta Marino si avvita in una crisi politica, che si concluderà a fine ottobre con le dimissioni in massa dei consiglieri comunali e la caduta dell'amministrazione del chirurgo. Risultato: il protocollo d'intesa finisce nel dimenticatoio. Né il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca né la giunta pentastellata di Virginia Raggi (almeno per ora) ripescano l'accorso con l'Inps dai cassetti di Palazzo Senatorio. E il giro di vite sui controlli delle assenze? Meglio ripassare: per il momento non se ne parla proprio.