Ladri di rame, durante una bonifica
i vigili recuperano 250 chili di oro rosso

Ladri di rame, durante una bonifica i vigili recuperano 250 chili di oro rosso
di Elena Panarella
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Mercoledì 24 Settembre 2014, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 18:27
Allarme oro rosso. Si ramifica sempre pi il mercato clandestino di questo prezioso metallo rubato con una cadenza quasi giornaliera. Nel mirino linee elettriche, telefoniche e ferroviarie. Nessuno si salva dall’onda anomala delle razzie. Né le grandi aziende, né le imprese più piccole. Questa mattina l’ennesimo episodio: gli agenti della polizia municipale della sezione Pics (pronto intervento centro storico), diretti da Anselmo Ricci, durante le operazioni di bonifica dell’insediamento (al Nomentano) sulla linea ferroviaria che fiancheggia la pista ciclabile «Dorsale Aniene» hanno fermato un furgone con targa Bulgara con a bordo tre persone di nazionalità romena. All’interno del furgone sono stati rinvenuti circa 250 kg di cavi di rame di probabile provenienza furtiva. Rame e furgone sono stati posti sotto sequestro ed i tre romeni sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.



IL BUSINESS

Attorno al business una manovalanza costituita per la maggior parte da nomadi e cittadini dell’est Europa, compreso qualche italiano, esperti nello spolpare centraline e tralicci elettrici. Secondo alcuni investigatori, molte bande comincerebbero a diventare interessanti per la criminalità organizzata entrata a pieno titolo nell’affare, assieme a imprese e fonderie che acquistano materiale rubato senza troppi scrupoli. Rubare e riciclare l’oro rosso è come andare al bancomat: prelevato da cantieri, linee ferroviarie o elettriche, viene ripulito dalla plastica e fuso. Una volta terminata l’operazione il rame può essere rivenduto a produttori locali o esportato nei paesi dell’Est, come la Romania. Di lì finisce a rifornire l’Europa e l’Asia, dove viene consumata il 51 per cento della produzione mondiale. Anche i dati europei parlano chiaro: il 41 per cento dei prodotti in rame vengono realizzati con la fusione del metallo rottamato. In Italia la percentuale sale al 75 per cento.
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