Era il 15 ottobre 2012 quando, all'alba, ci fu l'assalto a un portavalori mentre due guardie giurate erano intente al prelievo di una busta sigillata contenente l'incasso di un supermercato romano alla Pisana. Ci fu una sparatoria nel corso della quale rimase ferito gravemente una delle due guardie giurate, poi morto all'inizio di dicembre in ospedale. Complessa l'inchiesta che portò al processo. Soldani, infatti, confessò la sua partecipazione alla rapina e l'esplosione dei colpi d'arma da fuoco; disse però di essere stato indotto a farla da un agente del Nocs.
Per l'accusa, però, l'attività di condizionamento dell'uomo era stata effettuata mediante sms da un «mandante occulto», la stessa moglie che si nascondeva sotto identità diverse, tra le quali quella di un appartenente al Nocs.
La donna è attualmente sotto processo in Corte d'assise. Soldani chiese e ottenne di essere giudicato col rito abbreviato: fu condannato all'ergastolo, a dicembre dello scorso anno, dal gup Alessandra Tudino.
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